Opere come corpi umani:
la diagnostica applicata all'arte

Opere come corpi umani: la diagnostica applicata all'arte
di Paola Marano
Martedì 20 Novembre 2018, 19:24
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L'opera d'arte che diventa un corpo umano grazie alla tecnologia. Tecniche non invasive utilizzate per guardare attraverso l'uomo al servizio della cultura e dei suoi segreti. Su questo tema e sui sui possibili risvolti nell'ambito del restauro e non solo si sono confrontati stamattina storici dell'arte, istituzioni ed esperti durante il convegno «Art from inside: la diagnostica per immagini applicata al patrimonio culturale», promosso dalla Fondazione Bracco, che si è svolto a Napoli nella Sala Archimede di Città della Scienza.
 


Organizzato nell'ambito della XVII Settimana della Cultura d'impresa di Confindustria, la mattinata è stata per gli studenti coinvolti l'occasione per visitare la mostra «The beauty of imaging», ideata da Marco Balich e curata insieme a Feelrouge Worldwide Shows, Mauro Belloni e lo Studio Giò Forma di Florian Boje, realizzata dal Gruppo Bracco nel 2017 alla Triennale di Milano in occasione del suo 90° anniversario, e riproposta quest'anno a Napoli nel museo della Scienza di Bagnoli. 

«Scienza e arte rappresentano due facce della stessa medaglia -  ha sottolineato  Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco - investire sulla cultura per noi ha molto senso, le imprese impegnate nell'investimento in cultura sono imprese buone, che hanno una forte social responsability e che contribuiscono ancora di più allo sviluppo sociale».

La tecnica dell'utilizzo della diagnostica delle immagini nel campo dell'arte risulta essere di fondamentale importanza per verificare l'autenticità di un'opera, e quindi stabilirne l'effettivo valore di mercato grazie a rilievi che potrebbero accrescerne il pregio. Ne è un esempio il risultato ottenuto dalle radiografie di 22 opere autografe di Caravaggio conservate a Roma, illustrate durante il convegno da Rossella Vodret, storica dell’arte e già Soprintendente Speciale per il Polo Museale Romano, che ha rivelato i segreti dell'esecuzione e la presenza di immagini nascoste emerse dagli studi diagnostici propedeutici alla mostra «Dentro Caravaggio». 

Al convegno ha preso parte anche Vito Grassi, presidente dell'Unione industriali di Napoli e di Confindustria Campania. «Questa iniziativa - ha evidenziato - che non a caso cade nella settimana che Confindustria dedica alla cultura, tratta uno dei temi centrali dello sviluppo di impresa. La digitalizzazione e la cultura di impresa sono i sue driver su cui stiamo costruendo la credibilità delle aziende del futuro». 
 
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