Conte: «Reddito di cittadinanza sarà nella manovra». Di Maio: «Manterremo le promesse attingendo a un po' di deficit»

Manovra, Di Maio: manterremo tutte le promesse attingendo a un po' di deficit
Manovra, Di Maio: manterremo tutte le promesse attingendo a un po' di deficit
Mercoledì 19 Settembre 2018, 13:20 - Ultimo agg. 20 Settembre, 10:24
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Nella manovra entreranno tutte e tre le priorità del governo: flat tax, pensioni e reddito di cittadinanza. A prometterlo è il vicepremier e ministro dello Sviluppo e del Lavoro Luigi Di Maio durante il suo viaggio in Cina, ricordando che si tratta di temi inseriti nel contratto di governo e assicurando che non verrà sforato il tetto del 3% di deficit.

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Il premier Giuseppe Conte ha incontrato a Palazzo Chigi i capigruppo M5S Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli. Lo annuncia lo stesso Conte in un post su Instagram, nel quale spiega che nell'incontro «abbiamo ragionato della necessità che la riforma del reddito di cittadinanza, che sarà inserita nella manovra, abbia un impatto significativo sul piano sociale, in modo da alleviare la condizione di tutti coloro che vivono in povertà assoluta». 

«Queste sono le 3 priorità: flat tax, reddito di cittadinanza e superamento della legge Fornero. Le metteremo nella legge di Bilancio: sì», ha detto Di Maio. «Gli italiani - ha aggiunto - ci chiedono di superare la legge Fornero, abbassare la tassazione che è diventata insostenibile e di reinserire lavorativamente chi ha perso il lavoro o non lo ha mai avuto».

«Ci sono 2 cose che posso assicurare fin da adesso: che non si toccano i diritti essenziali dei cittadini e che non si sfora il 3%», ha sottolineato il ministro assicurando anche che non ci saranno tagli alla sanità. Di Maio ha escluso l'ipotesi «di sforare il deficit al punto da mandare fuori giri i conti dello stato». Sono «questioni che non esistono e mi sento di poter rassicurare».

«Quello che dobbiamo mettere al centro non è l'obiettivo di rassicurare i mercati, ma una legge di Bilancio che migliori la vita dei cittadini italiani. Per questo ci siamo candidati e per questo siamo stati votati». Secondo il ministro dello Sviluppo «i soldi ci sono. Bisogna modulare il deficit per soddisfare i bisogni degli italiani. È un lavoro che stiamo facendo».

Le risorse le «troviamo dai tagli? Sì. Ma qualora non si dovessero trovare dai tagli noi sappiamo che nei prossimi anni potremmo tagliare tanti altri sprechi e mandare a regime le risorse che servono per finanziare a mandare a regime queste iniziative: ma non possiamo aspettare due 3 anni per mantenere queste promesse. Ed è per questo si attinge a un po' di deficit per poi far rientrare il debito l'anno dopo o tra due anni: è quel che vogliamo fare, mantenendo i conti in ordini e senza voler fare nessuna manovra distruttiva. Quel che vogliamo mettere al centro non è l'obiettivo di rassicurare i mercati ma migliorare la qualità di vita degli italiani».

«Ho piena fiducia nel ministro dell'Economia Giovanni Tria per quello che sta facendo e ho piena fiducia nel gioco di squadra che stiamo facendo come governo», ha detto infine il vicepremier, protagonista di un conflitto con Tria per il reperimento delle risorse necessarie a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. «Non mi risulta esista alcun progetto di documento contro il ministro Tria: ciò non toglie l'esistenza di una significativa apprensione nel gruppo parlamentare per come si sta indirizzando il dibattito sulla manovra», ha detto il capogruppo M5s alla Camera, Francesco D'Uva, a proposito del malessere per l'esiguità di risorse che il Tesoro sarebbe disposto a mettere in campo per finanziare misure come il reddito di cittadinanza.

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