«In seguito all'attacco hacker dello scorso mese di agosto sono già state attivate le procedure per mettere in sicurezza il sistema Rousseau e la polizia postale ha condotto un'indagine sugli autori degli attacchi. A tal riguardo le richieste e le raccomandazioni del garante per la privacy sono già state accolte. Ringraziamo il garante e la polizia postale per la collaborazione». Così l'Associazione Rousseau presieduta da Davide Casaleggio in una nota, ha commentato le raccomandazioni del garante per la protezione dei dati personali alla luce degli attacchi hacker subiti dalla piattaforma del M5S nei mesi scorsi.
Tutto a posto? No, perché su Twitter un giornalista che si occupa di sicurezza informatica di Forbes ha scoperto grazie a una ricerca che analizza i siti più visitati al mondo che il blog di Beppe Grillo conterrebbe un codice che raccoglie gli indirizzi di mail memorizzati nei gestori di password dei browser degli utenti che visitano il sito.
Si tratterebbe di un'operazione di data mining, estrazione di dati, imponente. E infatti il reporter di Forbed Thomas Fox Brewster su Twitter si rivolge pubblicamente all'account di Beppe Grillo e chiede spiegazioni. L'account di Grillo però rimane muto. «A prima vista sembra un modo per collezionare di nascosto indirizzi di mail da spammare. O peggio», ha scritto su Twitter l'esperto informatico Paolo Attivissimo.