Decreto dignità, cresce il lavoro
a termine: aumentati i precari

Decreto dignità, cresce il lavoro a termine: aumentati i precari
Venerdì 2 Novembre 2018, 11:07 - Ultimo agg. 17:05
2 Minuti di Lettura
ROMA La fase transitoria è terminata. E il giro di vite voluto dal governo Conte per limitare l'abuso dei contratti a termine è pienamente operativo. Il decreto dignità, approvato dal Parlamento a inizio agosto, entra a pieno titolo nei rapporti tra azienda e lavoratori promettendo di modificare e destrutturare profondamente l'impianto del Jobs Act introdotto dal centrosinistra nella scorsa legislatura. La norma è molto ampia ma il nucleo centrale si basa sulla stretta nei confronti del ricorso ai contratti a termine. Il provvedimento varato da Palazzo Chigi restringe infatti le finestre per il ricorso al tempo determinato: le proroghe scendono da 5 a 4, le causali partono già dopo 12 mesi e i rapporti non possono durare più di 24 mesi in tutto, dai precedenti 36, con l'aggravio dello 0,5% dell'aliquota contributivo ad ogni rinnovo. Una penalizzazione, quest'ultima, che non si applica ai contratti di colf e badanti. Tra l'altro, se il contratto a termine supera i 12 mesi il contratto si trasforma automaticamente a tempo indeterminato. Inoltre aumenta l'indennità prevista dai contratti a tutele crescenti (si passa da 4 a 6 mensilità come minimo e da 24 a 36 come massimo). Aumentate anche le indennità in caso di offerta conciliativa per i licenziamenti illegittimi. Ora si va da un minimo di 2 a un massimo di 27. E, secondo l'accusa delle opposizioni, è bastata questa fase a bloccare il mercato del lavoro. Per spingere le aziende ad assumere in pianta stabile, il decreto dignità prevede che i contratti a tempo determinato, compresi quelli in somministrazione, non possano superare il 30% dei contratti a tempo indeterminato nella stessa azienda.

 
LE MULTE
Previste anche multe di 20 euro al giorno per la somministrazione fraudolenta e l'esclusione delle agenzie di Somministrazione dall'obbligo di indicare le causali per il rinnovo dei contratti a termine. I costi aggiuntivi applicati ai rinnovi (il già menzionato 0,5%) si applicheranno anche ai contratti a termine in somministrazione. Il provvedimento cambia anche la disciplina dei voucher. Il loro utilizzo viene esteso a piccoli alberghi e strutture ricettive del turismo fino a 8 dipendenti (non più 5), di durata massima 10 giorni, anziché 3. Semplificato l'utilizzo per l'agricoltura. Arrivano sanzioni da 2 a 4 volte i benefici per le aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato che delocalizzano le attività prima che siano trascorsi 5 anni dalla fine degli investimenti agevolati. Anche il beneficio andrà restituito con interessi maggiorati fino a 5 punti. Il decreto, oltre ad esprimersi in forma difensiva, contiene anche qualche elemento di politica attiva del lavoro. Il bonus del 50% dei contributi per le assunzioni di under 35, che dal prossimo anno sarebbe scattato solo per assunzioni di under 30, sarà esteso anche al 2019 e al 2020.
Michele Di Branco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA