Bankitalia, in arrivo l'ok a Panetta nuovo vicedirettore generale

Bankitalia, in arrivo l'ok a Panetta nuovo vicedirettore generale
di Rosario Dimito
Martedì 18 Settembre 2018, 12:00
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Fabio Panetta si avvia verso un nuovo mandato come vice direttore generale di Bankitalia, in rappresentanza della quale siede nel Consiglio di Vigilanza della Bce (Ssm): il suo mandato scadrà l'8 ottobre. A breve potrebbe esserci la riunione del Consiglio superiore con la proposta del governatore Ignazio Visco di confermare per altri sei anni il banchiere che ha costruito tutta la sua carriera a Palazzo Koch. E' entrato nel 1985 all'Ufficio studi. Il meccanismo di nomina prevede che, dopo la proposta di Visco, si esprimano i 13 consiglieri eletti dalle sedi territoriali. Quasi certa l'approvazione nel segno della continuità del direttorio. Il verbale sarà inviato al Ministro del Tesoro Giovanni Tria e al presidente del Consiglio Giuseppe Conti. E il premier girerà il dossier al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la firma al Dpr che dà luogo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
 
Pochi mesi dopo la conferma di Visco torna il tema nomine a Palazzo Koch. Sulla conferma di Panetta nei giorni scorsi Visco avrebbe avuto contatti con le massime Istituzioni e il gradimento di una parte della politica come la Lega. Del resto riuscirebbe difficile trovare appigli per non confermare per altri sei anni il banchiere che dopo la laurea in economia alla Luiss, qualche master e i primi passi su congiuntura e politica monetaria, nel luglio 2011 è diventato direttore centrale per occuparsi di stabilità finanziaria e quindi del business.

Panetta gode della stima di molte Autorità, dal Quirinale a Mario Draghi. Si è conquistato la considerazione dei banchieri non per la deferenza dovuta all'Autorità del credito ma per la determinazione e competenza con cui nell'Ssm da tempo si batte per contrastare la mano pesante di Danièle Nouy contro le banche italiane a proposito degli Npl. La sua non è una difesa di bandiera. «E' giusto che gli istituti alleggeriscano la zavorra dei prestiti deteriorati. La pulizia dei bilanci deve avvenire alla velocità massima possibile, ma senza eccedere il limite di velocità rappresentato dalla capacità del mercato di assorbire i crediti deteriorati a prezzi non lontani dal loro valore economico». Panetta ha sventato nell'autunno 2014 la Resolution di Mps, bocciata allo stress test come Carige: grazie a lui su Siena èstato varato un piano di rilancio, con aumento di capitale da 2,5 miliardi e vendita di asset per 200 milioni. Inoltre nel 2016 ha sventato le pressioni di Danièle Nouy sul Banco Popolare che pretendeva un aumento più pesante.

In tempi recenti ha allargato il suo raggio d'azione al Fintech che impone alle banche di accelerare l'innovazione dei processi: «Rappresentano una minaccia per le banche, a causa dei loro vantaggi competitivi».
 
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