È morto il pittore siciliano Bruno Caruso, artista e amico di Guttuso e Sciascia

È morto il pittore siciliano Bruno Caruso, artista e amico di Guttuso e Sciascia
Domenica 4 Novembre 2018, 15:42 - Ultimo agg. 17:36
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E' morto il pittore siciliano Bruno Caruso, aveva 91 anni. Nato a Palermo, poi trasferitosi a Roma, è stato anche uno scrittore e ha collaborato con diverse testate, fra cui la rivista L'Ora. 

Con la morte di Caruso scompare uno dei protagonisti della scena artistica della Sicilia. Amico di Renato Guttuso e Leonardo Sciascia, è stato l'interprete di una linea artistica caratterizzata da una complessa vena creativa e fortemente influenzata dall'impegno civile. Nei suoi dipinti e nei suoi disegni ha raccontato le inquietudini, i mali antichi della Sicilia, le lotte sociali. Caruso evitava di dare alla sua produzione una precisa connotazione artistica. Difficile infatti collocare in una corrente specifica lo stile del pittore siciliano, che ha fra l'altro indagato molto sul tema della follia: «Mi vede addosso un'etichetta? No. Non credo di appartenere a una scuola - ha detto una volta -. La mia è una pittura figurativa che non si può collocare in uno degli "ismi" di questo tempo». 

Intenso il suo rapporto con il giornalismo che lo ha talvolta trascinato nel fuoco delle polemiche. Accadde per un disegno, «Evviva la Sicilia», pubblicato dal giornale L'Ora dopo l'uccisione nel 1971 del procuratore Pietro Scaglione. Il disegno affiancava alla figura del boss Luciano Liggio cinque personaggi della vita pubblica siciliana tra cui Vito Ciancimino e Scaglione. Il disegno provocò alcune querele dalle quali scaturì un processo celebrato a Genova e concluso con lievi condanne per Caruso e per il direttore del giornale.

Nella sua attenzione verso i temi civili e politici Caruso aveva affrontato anche questioni globali come la guerra, i manicomi, la natura. Interessato al mondo dell'editoria, del giornalismo e della fotografia, nell'arco della sua vita ha collaborato con diverse testate fino a fondare lui stesso riviste intellettuali, come «Sicilia» del 1953. Dal 1959 si trasferisce a Roma, dove prosegue la sua attività con una forza creativa che sembra inesauribile. Tra le ultime sue mostre, ricorda Wikipedia, "Federico II a Palermo" che si è tenuta nel 2012 nel capoluogo siciliano.

 
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