«Pensare il futuro», un nuovo modello secondo Vincenzo Pepe

«Pensare il futuro», un nuovo modello secondo Vincenzo Pepe
di Marco Perillo
Sabato 24 Novembre 2018, 17:57
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Ambientalismo ragionevole, resilienza e buon senso. Non solo per tracciare un nuovo modello di ambientalismo, ma per approcciarsi a una materia sempre attuale e di respiro mondiale. Il volume parte da una considerazione: per raggiungere la sostenibilità, è necessaria una conoscenza dei temi ambientali senza preconcetti. Questo è il presupposto del “Pensare al futuro”  (pp. 288, euro 16) di Vincenzo Pepe, giurista e filosofo riconosciuto a livello internazionale come il teorico dell’ambientalismo responsabile, nonché presidente-fondatore di FareAmbiente Movimento Ecologista Europeo.

Dai cambiamenti climatici alle fonti rinnovabili, dal paesaggio alimentare alla buona qualità della vita, dai trasporti ai nuovi orientamenti in materia di infrastrutture, l'autore richiama la società al bisogno di una rinnovata cultura dello sviluppo e della cura dell'ambiente. E sottolinea quanto sia importante portare nelle scuole l'obbligo di questa materia. "L’ambientalismo non è solo natura, ma riguarda tutti noi - spiega Pepe -, riguarda l'uomo nel mondo, il rispetto della Terra e delle risorse naturali. Lo sviluppo sostenibile esiste solo se si ha consapevolezza di questo legame".

L’autore analizza episodi attuali, chiedendo(si) quale sia la via giusta per garantire occupazione, sviluppo e approvvigionamenti energetici con il minor impatto possibile per l’ecosistema. "Il cittadino deve essere informato correttamente per essere capace di farsi un'idea", spoglia di ideologie e di politica. Quel che serve - precisa - è l'essere resilienti. Operazione non facile, come non è facile far coniugare l'innovazione e l'identità dei territori, utilizzando nuove tecnologie ma preservando le tradizioni. Ma è proprio quello che "Pensare il futuro" cerca di fare: ponendo domande, senza pretendere di avere le soluzioni, invita a ragionare sul problema rifiuti e altri temi. E conclude con la questione dello sviluppo culturale: “l’ambiente è cultura, un valore pari alla libertà e alla democrazia”. 
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