Milo de Angelis, tre giorni da «poeta residente» a Napoli

Milo de Angelis, tre giorni da «poeta residente» a Napoli
di Donatella Trotta
Martedì 1 Maggio 2018, 17:18 - Ultimo agg. 2 Maggio, 10:27
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Colloqui sulla poesia. Che non è “solo” poesia, ma vita (nell’accezione di Thomas Stearns Eliot). Parola abitata, e canto. Ma anche dono. E nutrimento. Sembra partire da queste premesse il progetto dell’università di Napoli Federico II che, per il quarto anno consecutivo, invita un grande poeta a risiedere in città per vivere, con la comunità ospitante, una serie di incontri: con gli studenti e i docenti dell’Ateneo, con le scuole del territorio e con gli appassionati (cittadini comuni e specialisti), nelle più diverse realtà: dal centro alla periferia, tra gli spazi della scienza e quelli della cultura umanistica.

«Poeta residente» 2018, con un calendario fitto di incontri dal 2 al 4 maggio, è il milanese Milo de Angelis: classe 1951, tra le voci più importanti della poesia contemporanea, emerso sin dalla sua raccolta d’esordio (Somiglianze, Milano, Guanda, 1976; seconda edizione riveduta 1990), che è una rappresentazione disarticolata e complessa delle vicende di un adolescente alla ricerca di un’identità, di un nucleo costituente, declinata nelle principali tematiche che costellano i suoi versi, dalla gioia al nichilismo, dal sogno alla disperazione, dalla metamorfosi alle esperienze estreme fino all’incomunicabilità e al desiderio di ritorno ad un evento mitico e primordiale. De Angelis si afferma subito nel panorama italiano (ed europeo) anche con le successive esperienze (la fondazione, nel 1977, della rivista «Niebo», la pubblicazione nel 1979 del racconto onirico e fiabesco La corsa dei mantelli e, nel 1982, il volume di saggi di riflessione filosofica e letteraria Poesia e destino) e raccolte poetiche, fino alla recente pubblicazione dell’opera omnia nella celebre, “montaliana” collana de “I poeti dello specchio” Mondadori (Tutte le poesie. 1969-2015).

Docente di scuola (la sua esperienza ventennale di insegnamento nel carcere di massima sicurezza a Opera, Milano, ispira potentemente, ad esempio, la terza e ultima sezione della recente raccolta poetica dell’autore, Incontri e agguati, 2015, dove il tema principale è quello della morte che, come fosse un personaggio reale, si scontra con l’io lirico ingaggiando una disastrosa guerra), scrittore e critico ma anche traduttore dal latino, dal francese e dal greco (di Virgilio, Lucrezio, Claudiano, dell’Antologia Palatina e di Racine, Baudelaire, Maeterlinck, Blanchot, Drieu La Rochelle, Eschilo), de Angelis è insomma un autore poliedrico e carismatico, esecutore formidabile dei suoi componimenti poetici, capace di incarnare le spinte più sublimi della lirica moderna senza tuttavia disdegnare al tempo stesso di parlare del mondo quotidiano: la realtà urbana con le sue periferie degradate e la sua cognizione del dolore umano, la perdita, la dissipazione del tempo...

Ed è soprattutto il lavorìo sulla parola a scolpire e cesellare i versi di de Angelis che, come ha sottolineato il critico Luca Romano recensendo l'ultima raccolta poetica Incontri e agguati, «richiamando la classicità della poesia, italiana e non solo, riesce a costruire uno spazio assolutamente nuovo dal quale far crescere i propri versi in opposizione all’idea di una fine, in virtù di una salvezza che forse si costituisce proprio di parole e di versi». Così, «Elaborando su una narrativa statica una forma di resistenza, i versi prendono fisicità scavando, con la forza della presenza scultorea delle parole, nell’intimo di ogni lettore; non ci sono eventi che si descrivono solo nel tempo, ma piuttosto in uno spazio privato, in definitiva anti-narrativo».

De Angelis ne discuterà con i suoi lettori da “Poeta residente” a Napoli grazie all’iniziativa federiciana, secondo questo calendario di appuntamenti in programma: il 2 maggio, ore 10, De Angelis parlerà de «Il senso della poesia» al liceo Garibaldi; alle 15.30, sarà al real Museo di Mineralogia per un incontro su «La grande città in poesia». Il 3 maggio, il poeta sarà alle ore 10 al liceo Majorana di Pozzuoli per parlare di come «Leggere la poesia» e, alle ore 15, alla Biblioteca Brau di piazza Bellini a Napoli per intervenire su «Il libro di poesia oggi». Il 4 maggio, infine, in dialogo con Rossana Valenti il poeta interverrà a Napoli (ore 11, Aula DSU 2, via Porta di Massa 1, Scala C livello 4) su «Tradurre Lucrezio».

Una iniziativa meritoria che – si legge in una nota – intende, con questi incontri annuali d’autore, «rilanciare l’ascolto e la lettura della poesia». Il presupposto infatti «è che il poeta residente parla di poesia, ma parla anche “attraverso” la poesia: è la poesia stessa che parla, è una cattedra simbolicamente occupata dalla poesia, dai suoi modi di comunicare e di provocare il senso del mondo». Poesia abitata, appunto. E vissuta. Nella reciprocità di autore e lettore.
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