Terrorismo, condannato a otto anni il tunisino della moschea di San Marcellino

Mohamed Khemiri intercettato dal Ros
Mohamed Khemiri intercettato dal Ros
di Biagio Salvati
Sabato 23 Giugno 2018, 18:10 - Ultimo agg. 24 Giugno, 12:17
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Otto anni di reclusione per associazione con finalità di terrorismo (in uno con il proselitismo via web) di matrice islamica (Isis) e 130 mila euro di risarcimento a favore del ministero dell’Interno e del Consiglio dei ministri, costituiti come parte civile con l’Avvocatura dello Stato. Questa la sentenza emessa oggi dalla Corte di Assise di Napoli nei confronti di Mohamed Kamel Eddine Khemiri, tunisino di 43 anni residente a San Marcellino in provincia di Caserta, in carcere a Santa Maria Capua Vetere dall’agosto di due anni fa, con l’accusa di aver procurato documenti falsi ai migranti clandestini (processo a parte già conclusosi con condanna, ridotta in Appello) e terrorismo. La terza sezione della Corte di Assise ha accolto in pieno la richiesta del pm della Dda. Khemiri, difeso dall’avvocato Fabio Della Corte, in questi due anni è stato oggetto di indagini di ben tre Procure: Santa Maria Capua Vetere, Napoli Nord e Napoli. Sul conto del tunisino — sbarcato da clandestino a Lampedusa nel 1998 a bordo di un gommone, andato in Francia e rientrato in Italia nel 2000, dove ha vissuto «svolgendo lavori occasionali» prima al Nord, poi a Firenze dove fu arrestato per spaccio di droga, quindi in Calabria e infine in Campania — i carabinieri del Ros avevano intercettato diverse conversazioni e messaggi diffusi via Facebook considerati indizi delle sue propensioni terroristiche. «Sono isissiano finché avrò vita. E se morirò vi esorto a farne parte», scrisse il 26 gennaio 2015, dopo aver condiviso gli attentati di Parigi. Il tunisino è stato un frequentatore della moschea di San Marcellino.

 

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