Teano, truffe anziani: raggiri da 50mila euro, presi in due

Arriva il numero dedicato per questo tipo di emergenza

Truffa un'anziana
Truffa un'anziana
di Antonio Borrelli
Venerdì 15 Marzo 2024, 09:46 - Ultimo agg. 17:59
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Decine le segnalazioni agli amministratori e alle forze dell'ordine, nell'arco di settimane. Con una sola denuncia a fare da filo conduttore: tentate truffe ai danni di anziani. I cittadini più fragili del territorio sembrano essere stati presi di mira da truffatori professionisti che, spacciandosi per agenti di polizia o parenti delle stesse vittime, hanno provato a chiedere somme di denaro come soluzione a problemi millantati.

L'escalation micro-criminale ai danni degli anziani ha messo in allerta l'amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Scoglio e la locale stazione dei carabinieri comandata dal maresciallo Salvatore Canelli, che hanno attivato un vero e proprio numero di emergenza. Invitando i cittadini a denunciare i raggiri o i relativi tentativi in caso di chiamate sospette, i carabinieri ribadiscono l'importanza di contattare immediatamente il numero 0823875010 nell'immediato.

L'obiettivo è quello di arginare eventuali condotte delittuose; solo con le denunce o le segnalazioni i carabinieri potranno infatti avviare a stretto giro le indagini sui singoli casi. Una risposta concreta delle istituzioni locali che vuole fungere sia da servizio per la collettività che da deterrente. Un fenomeno sempre più diffuso e radicato. E le cronache locali lo testimoniano: mercoledì gli agenti della polizia stradale di Caserta hanno bloccato sull'A1 due truffatori seriali, che la mattina stessa avevano truffato un'83enne a Terni e stavano fuggendo col bottino da 50mila euro. La sceneggiatura messa in piedi nella città umbra era simile ad altre truffe registrate nel Casertano: i nipoti della donna erano stati coinvolti in un incidente con investimento di un pedone che versava in gravi condizioni.

Il finto avvocato, dopo aver appreso che la donna non aveva denaro contante in casa, le aveva chiesto di preparare oro e preziosi che custodiva per consegnarli ad un suo collaboratore, per evitare la querela nei confronti del nipote coinvolto nel sinistro stradale. Quando gli agenti hanno bloccato l'auto all'altezza di Pastorano, i due - uno dei quali già noto - sono apparsi insofferenti. E alla scoperta della busta con il bottino non sono riusciti a fornire spiegazioni. La testimonianza della donna ha contribuito a ricostruire la vicenda. Ora i due sono in cella a Santa Maria Capua Vetere con l'accusa di truffa aggravata.

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