Rifiuti, presi imprenditori anticlan:
accusa favori ricevuti dai Casalesi

Rifiuti, presi imprenditori anticlan: accusa favori ricevuti dai Casalesi
di Mary Liguori
Martedì 15 Gennaio 2019, 12:05 - Ultimo agg. 16 Gennaio, 06:47
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La Polizia di Stato ha arrestato per concorso esterno in camorra, nell'ambito di un'indagine della Dda di Napoli, tre imprenditori originari di Casapesenna, ovvero Armando Diana e i nipoti Antonio e Nicola Diana, quest'ultimi figli di Mario, ucciso 30 anni fa dalla camorra e ritenuto vittima innocente. Fino ad oggi i Diana erano considerati imprenditori anti-clan, tanto da aver creato una fondazione che organizza eventi anti-camorra.

L’inchiesta, coordinata dalla Dda della Procura di Napoli diretta da Giovanni Melillo, ha portato alla luce uno scenario di compiacenza e contiguità che sarebbe andato avanti sin dagli anni '90 quando addirittura i tre si aggiudicavano terreni all’asta in Emilia Romagna grazie alla forza intimidatrice del clan, all’epoca capeggiato tra gli altri da Dario De Simone, pentito di lungo corso.

Le misure sono state eseguite dalla squadra mobile di Caserta - guidata  da Filippo Portoghese - al culmine dell’inchiesta coordinata dal pool diretto dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio (pm Alessandro D’Alessio e Maurizio Giordano). Nel corso della mattinata, la polizia ha proceduto anche dal sequestro preventivo di una serie di società controllate dai Diana.
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