Canoe alla Reggia di Caserta,
no del Comune ma avanti col bando

Canoe alla Reggia di Caserta, no del Comune ma avanti col bando
di Lidia Luberto
Mercoledì 17 Ottobre 2018, 08:51 - Ultimo agg. 09:36
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Non commenta il direttore della reggia Mauro Felicori la posizione del Consiglio comunale di Caserta che all'unanimità ha preso le distanze dalla recente decisione di affidare per 20 anni a una società sportiva privata la gestione della Peschiera grande e del villaggio dei Liparoti nella Reggia di Caserta. Una ipotesi, questa concretizzata nelle scorse settimane attraverso un bando dalla stessa direzione del monumento vanvitelliano, che ha avuto il merito, come non era mai successo finora, di mettere d'accordo maggioranza e opposizione.

Un accordo trasversale, insomma, senza se e senza ma, come ha sottolineato qualche consigliere, che getta ombre sul futuro dell'iniziativa, sebbene non abbia la forza di bloccarla. Più che altro, infatti, si tratta solo di un parere certo espresso con forza e decisione ma il Comune, come si sa, non ha competenza sul monumento del quale, peraltro, non si è mai interessato in modo così diretto, come invece è successo in questo caso. Intanto, monta il giallo sulla sorte futura della reggia, o meglio della sua direzione. Nessuna comunicazione è, infatti, ancora pervenuta ufficialmente dal Mibact su cosa accadrà quando, dal 31 ottobre, il direttore Mauro Felicori, andrà in pensione per raggiunti limiti d'età. Anche se ieri il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli in visita a Pompei ha assicurato che stiamo attivando il concorso per cercale il successore di Felicori. Peraltro, la situazione che si è verificata per il complesso vanvitelliano non è unica in Italia. Nelle stesse condizioni si trova la galleria dell'Accademia di Venezia, la cui direttrice, Paola Marini, andrà in pensione proprio nello stesso giorno di Felicori.
Oltre alle parole di Bonisoli, dal ministero i bene informati assicurano che ormai si tratta di pazientare solo qualche giorno.
 
Poi verrà emanato un bando internazionale per individuare i nuovi direttori dei due musei (Reggia e Galleria dell'accademia, appunto). Una decisione che appare, comunque, alquanto tardiva. Del pensionamento di Felicori, come di quello di Marini, si sa già dal mese di luglio, quando fu data comunicazione ai due dirigenti di Caserta né a quelli di Venezia. Dunque, com'è facile immaginare, alla Reggia, la preoccupazione aumenta. Svanite, ormai da giorni, le speranze che molti casertani nutrivano di un'eventuale proroga per il manager bolognese, sostenuta da privati cittadini, dall'Associazione amici della Reggia e dal parlamentare Pd, De Luca, non resta che pazientare.

L'emanazione del bando, promosso dal ministro, non dà a breve alcuna tranquillità: i tempi tecnici e burocratici necessari per l'espletamento del concorso, infatti, fanno prevedere tempi non rapidi. Nel frattempo, l'ipotesi che sembrerebbe più accreditata è quella di un interim che, però, può essere affidato solo a un direttore di un museo che abbia le stesse caratteristiche di autonomia della Reggia. Un'altra possibilità potrebbe essere quella che la direzione generale dei musei avochi a se' il ruolo e dia la delega per l'amministrazione ordinaria ad un funzionario individuato sul posto. Ma anche questa è una fattispecie legata all'assoluta emergenza. Il problema è che, in entrambi i casi, si tratterebbe di far fronte all'ordinaria amministrazione. Una condizione che inevitabilmente rallenterebbe le attività programmate alla Reggia, senza contare che il ruolo di presidente del Consiglio di amministrazione del monumento ricoperto dal direttore, non può essere assunto da figure precarie e supplenti. Il rischio niente affatto remoto è che, in questo clima di incertezza e senza una guida, si fermi la programmazione e la progettazione di molte attività. Nel futuro del direttore Felicori, invece, potrebbe esserci ancora la Campania. Il governatore De Luca ha infatti assicurato che tenterà di recuperarlo. Assessore? Non c'è posto in giunta, ma è una grande risorsa da valorizzare.
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