Jabil di Marcianise, stretta
per la cassa integrazione

Jabil di Marcianise, stretta per la cassa integrazione
di Enzo Mulieri
Sabato 15 Settembre 2018, 19:00
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Tra un passato complicato in termini di gestione degli ammortizzatori sociali ed una normativa in itinere sugli effetti del Jobs Act, non perdono le speranze i lavoratori della Jabil Circuit, circa 850, all'approssimarsi dell'ultima scadenza della cig del 23 settembre prossimo. Nel corso di un incontro svoltosi l'altro giorno in Confindustria Caserta, è stato infatti raggiunto un ipotesi d'accordo tra sindacati e management di Marcianise per il ricorso al trattamento integrativo (per crisi) in costanza di un programma di ristrutturazione che l'azienda sta portando avanti ormai da tempo. L'intesa possibile è ancora da perfezionare, come da premessa, dato che la volontà manifestata dalla multinazionale sarebbe quella di estendere il dispositivo salariale all80% del personale, una percentuale ritenuta da Fim, Fiom e Uilm ancora troppo alta, comunque non corrispondente alle reali esigenze programmatiche dello stabilimento. Ecco perché, come procedura vuole, per Jabil si renderà necessario effettuare ulteriori approfondimenti e verifiche sullo stato dell'arte. Non a caso una valutazione piu complessiva e certa potrebbe scaturire da un'apposita assemblea in fabbrica, riunione peraltro già programmata dalle Rsu per giorno 19 prossimo. Quanto ai tempi ed alle modalità di gestione della cigs, la misura dovrebbe partire dal prossimo 24 settembre per la durata di un anno, salvo diverse indicazioni da parte dei referenti istituzionali.

In primis dal Governo che aveva dichiarato la disponibilità a seguire la vicenda sia a Roma sia in occasione di un incontro-lampo tra il vicepremier e ministro dello Sviluppo Luigi di Maio ed una delegazione della Jabil davanti ai cancelli di Fca, a Pomigliano. «Nella crisi industriale locale l'unica strada che si rivela ormai percorribile e proficua è quella del confronto tra sindacato ed impresa - ammette Massimiliano Guglielmi della Fiom - visto che il territorio non si dimostra reattivo alle occasioni di crescita e visto che i provvedimenti di sviluppo annunciati, soprattutto a livello regionale, non sono mai decollati».

Intanto di emergenza assoluta si continua a parlare a proposito dei lavoratori del bacino di crisi di Caserta, ovvero di aziende per le quali sono stati siglati accordi di programma rimasti inevasi (si parla, tra l'altro di Ixfin, Finmek, Formenti). In questo caso la situazione di difficoltà riguarda circa mille addetti, si trascina ancora prima del 2008 (tempo della grande crisi); proprio per questo necessita di un'azione non piu dilazionabile, in grado di dare risposte ad uno stato di tensione sociale che cresce sempre di piu. E' quanto rappresentato ieri da Cgil Cisl Uil, in una lettera inviata al ministro Luigi Di Maio a firma dei segretari provinciali Camilla Bernabei, Giovanni Letizia ed Antonio Farinari «Le politiche attive per il lavoro messe in campo in questi anni hanno ormai esaurito le loro potenzialità -questo il testo- al contempo le scelte operate negli ultimi anni hanno privato gran parte di questi lavoratori di ogni forma di sostegno al reddito. Si rende pertanto urgente e non più rinviabile un'azione del Governo verso questo territorio che da un lato rimetta in campo strumenti adeguati ed insieme alla Regione Campania operi per la reindustrializzazione dell'area e per il rilancio di attività produttive ribadendo ,come organizzazioni sindacali, che la nostra priorità è il lavoro e lo sviluppo. Vogliamo pertanto augurarci che il Governo nazionale voglia e sappia essere il luogo di sintesi delle istanze di questo territorio e pertanto ribadiamo la richiesta di un incontro per trovare una soluzione a questi annosi problemi».
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