Incendio allo Stir: il cerchio
si stringe su una «mano» interna

Incendio allo Stir: il cerchio si stringe su una «mano» interna
di Marilù Musto
Lunedì 5 Novembre 2018, 11:30 - Ultimo agg. 15:11
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L'interrogativo sul quale si stanno arrovellando gli inquirenti è il seguente: a chi giovano gli incendi dei rifiuti nelle strutture che trattano gli scarti? Quasi sicuramente, le oltre 400 tonnellate di rifiuti che sono andate in fumo giovedì scorso allo Stir di Santa Maria Capua Vetere andranno a finire nella discarica Marruzzella 3 a San Tammaro. A stabilirlo con certezza, sarà l'Arpac che dovrà prima caratterizzare i rifiuti. E proprio l'apertura delle discariche potrebbe essere il business su cui si gioca la partita degli incendi di questi mesi. Inoltre anche la tipologia dei rifiuti incendiati verrà esaminata attentamente per verificare se qualcuno ha mischiato materiale non censentito con gli scarti urbani. In questo caso il raid incendiario avrebbe avuto l'obiettivo di cancellare delle tracce.
 
Del resto l'incendio cade in un momento di estrema tensione nel settore dei rifiuti in provincia. Mentre la Procura di Santa Maria Capua Vetere lavora per individuare la persona che ha gettato l'innesco a lenta combustione nel cumulo di spazzatura da tritovagliare, concentrandosi su una presenza interna al sito dello Stir, sulla discarica Marruzzella di San Tammaro da mesi protestano 17 operai che minacciano di incrociare le braccia. Così, l'intero ciclo di rifiuti della provincia di Caserta rischia di andare in tilt. Come testimoniano i rallentamenti registrati allo stabilimento di tritovagliatura e imballaggio rifiuti di Santa Maria Capua Vetere nei mesi scorsi. All'origine della protesta dei dipendenti c'è il rischio concreto di un licenziamento. Dal 1 novembre (giorno dell'incendio allo Stir), infatti, la gestione della discarica doveva passare dal consorzio di bacino Salerno 2 alla Gisec (società in house della Provincia di Caserta) e quest'ultima ha confermato di non essere nelle condizioni di assorbire i 17 dipendenti di Marruzzella: gli operai si ritrovano, di fatto, senza più un lavoro. Da qui la protesta.

«In realtà entro oggi avremo una risposta definitiva dalla Gisec», spiega Giuseppe Avella, portavoce dei 17 operai che potrebbero perdere il posto di lavoro. «La Gisec si è impegnata in Prefettura, oggi sapremo la nostra sorte, tenendo conto che c'è già una vertenza in corso». A tutto ciò si aggiunga il fatto che la discarica di San Tammaro è ormai quasi satura. Secondo i tecnici, Marruzzella ha un'autonomia di appena un mese. A dicembre sarà off limits. Poi dovrà essere ampliata. «Non siamo obbligati al passaggio di cantiere fa sapere intanto Fulvio Fiorillo, presidente della Gisec e anche volendo reimpiegare gli operai, non sapremmo con quali risorse farlo».

Intanto, oggi sarà anche il giorno in cui i carabinieri di Santa Maria a Vico e di Maddaloni consegneranno il fascicolo sull'incendio degli autocompattatori della Sinergie al capo della Procura, Maria Antonietta Troncone.
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