Una giornata di ordinaria follia in carcere a Santa Maria Capua Vetere, con due agenti aggrediti in due distinti episodi. La denuncia, l'ennesima, è del segretario generale del Sappe, Donato Capece.
«La situazione nel carcere di S. Maria Capua Vetere è davvero allarmante. Ieri pomeriggio si sono verificate due distinte aggressioni, in due reparti del carcere, e due poliziotti sono rimasti gravemente feriti. Gli episodi sono avvenuti nei reparti Danubio e Nilo: al Danubio un detenuto italiano, con problemi psichiatrici, ha colpito un agente, fratturandogli un braccio. Trenta i giorni di prognosi prescritti dai sanitari.
Nell’altra aggressione, un altro detenuto, anch’egli italiano, si è scagliato contro un altro poliziotto, che ha riportato quindici giorni di prognosi.
Una violenza inaccettabile, a cui si aggiunge la mancanza di adeguati provvedimenti disciplinari e penali verso i detenuti che alterano l’ordine e la sicurezza interna». «La cosa più grave è che nulla l'Amministrazione riesce a realizzare per eliminare queste criticità. Come Sappe stiamo decidendo di dare vita ad azioni di protesta per manifestare il proprio disagio lavorativo». Per questo, il leader del SAPPE “auspica in un celere intervento di questo Governo sulle continue aggressioni al personale oramai all’ordine del giorno”. Infine, il Sappe lancia un appello al capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Giovanni Russo per un incontro in cui valutare restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi e la dotazione di strumenti, come il taser, per potersi difendere.