Cavalli nella riserva di Lago Patria,
due denunce dai carabinieri forestali

Cavalli nella riserva di Lago Patria, due denunce dai carabinieri forestali
di Vincenzo Ammaliato
Martedì 6 Novembre 2018, 12:00
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CASTELVOLTURNO - Non solo s'introducevano in un'area demaniale in maniera irregolare, contravvenendo a numerose regole e leggi; ma a quanto pare, impedivano anche a chiunque altro di poter fare altrettanto, compreso ai dipendenti della Regione Campania che gestiscono il bene. A scoprire la bizzarra attività di due uomini di Giugliano, denunciati all'autorità giudiziaria a piede libero, è stato il nucleo di polizia ambientale e agroalimentare forestale dei carabinieri di Caserta (Nipaaf). Teatro degli episodi, la costa che lega la provincia di Napoli a quella di Caserta, fra la pineta e la spiaggia della zona Sud di Castel Volturno, in località Lago Patria. Ma veniamo ai fatti nello specifico.

Le due persone denunciate, uno titolare di una scuderia di cavalli di Giugliano, l'altro proprietario del fondo dove la stessa si trova, secondo la ricostruzione, conducevano i cavalli a correre sulla spiaggia della costa domiziana quotidianamente per allenarli, raggiungendo l'arenile attraversando la riserva del Lago Patria. Si tratta di un'area dall'alto valore naturalistico, dove sono in corso anche degli studi scientifici su fauna e flora. Per questo tutelata e recintata: ha un'estensione lineare di quasi dieci chilometri. L'accesso all'area da parte di privati può avvenire soltanto dopo specifiche autorizzazioni rilasciate dalla forestale, e in ogni caso attraversando alcuni cancelli le cui chiavi sono nella disponibilità della forestale e della Regione Campania. Ma chiedere autorizzazioni al transito, evidentemente, per le persone denunciate sarebbe stato uno spreco di tempo. Per cui, dopo la segnalazione degli abusi, la procura Napoli Nord ha avviato le indagini. Subito dopo i carabinieri della forestale, aiutati da militari della stazione di Varcaturo e di Marcianise, hanno predisposto gli appostamenti e ieri sono riusciti a scoprire gli illeciti, cogliendo i responsabili in flagranza di reato. Successivamente hanno verificato che le chiavi in dotazioni ai dipendenti della regione Campania e della forestale non erano abilitate all'apertura.

Insomma, gli organi competenti non avevano più accesso alla riserva da quell'ingresso, ma il gestore di una scuderia di cavalli e il suo padrone di casa sì. La Procura, adesso, dovrà accertare se i vecchi lucchetti sono stati divelti e sostituiti con quelli nella disponibilità delle due persone denunciate. Perché sulla Domiziana da sempre le aree demaniali non sono considerate un bene di tutti, come è normale che siano. Ma zona di appannaggio dei soliti furbi e dei prepotenti di turno che possono gestirli a proprio piacimento.
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