Avvelenati 30 gatti nel Casertano,
choc e sdegno: «Fermate la strage»

Avvelenati 30 gatti nel Casertano, choc e sdegno: «Fermate la strage»
di Antonio Borrelli
Sabato 10 Novembre 2018, 11:30
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CALVI RISORTA - «È stata una vera e propria carneficina». È in questi termini che i residenti della frazione di Visciano si esprimono da giorni. La strage che in poche settimane ha portato alla morte di circa trenta gatti, la maggior parte dei quali randagi, sta riscuotendo clamore in tutta la cittadina ma resta un vero e proprio giallo.

Da giorni, infatti, i residenti del rione che si estende a partire da via del Popolo devono fare i conti con scene macabre: come in un contesto post-apocalittico, carcasse di gatti hanno cominciato ad apparire ai bordi delle strade e lungo i marciapiedi. Secondo un veterinario locale, che preferisce restare anonimo, i decessi sarebbero dovuti alla presenza di necrosi negli organi interni e in particolare alla milza. Sono in molti, infatti, ad aver notato che tutti i gatti morti avevano della schiuma alla bocca, segno inequivocabile di un avvelenamento. Attualmente, però, non è possibile stabilire le cause precise delle morti attraverso i referti che dovrebbero essere effettuati dall'Asl veterinaria territoriale, perché nessuna delle carcasse è stata recuperata. «Secondo la normativa - prosegue infatti il medico - non può essere un veterinario ad effettuare l'autopsia ma l'azienda sanitaria locale, noi possiamo limitarci ad effettuare una segnalazione agli organi competenti».
 
Sul caso, che è esploso nonostante alcuni tentativi di tenerlo «secretato», stanno persino indagando i carabinieri della stazione. È stato il signor Enrico, barbiere della zona, ad effettuare la segnalazione: «Dopo che da settimane prosegue questo scempio io e un altro residente abbiamo deciso di segnalare l'accaduto ai carabinieri e presto presenteremo una formale denuncia con alcune foto allegate». Da giorni Enrico non trova più il suo gatto domestico, che non era mai sparito prima, e la sua scomparsa l'ha convinto a rivolgersi alle forze dell'ordine. «Sono diversi - conclude il barbiere - gli abitanti di via del Popolo che negli ultimi giorni hanno perso il proprio animale domestico, siamo tutti arrabbiati e scioccati allo stesso tempo». Anche se viene ancora presa in considerazione l'ipotesi della morte accidentale, una delle piste più battute resta certamente quella dell'azione umana. Qualche cittadino, infatti, potrebbe aver disseminato pesticidi o bocconi avvelenati nel rione di via del Popolo, storicamente abitato da numerosi gatti. Sono convinti di questa ipotesi alcuni residenti di Visciano.

«La maggior parte di noi - confessa una donna - non è infastidita dai gatti, siamo abituati alla loro compagnia e, anzi, sono in molti a dar del cibo anche a quelli randagi. Ma può esserci anche qualcuno che non li sopporta e che ha deciso di fare questa cosa orribile». «Nessuno crede che possa esserci una sorta di epidemia - aggiunge sicuro un anziano del rione -. Certamente è stato qualcuno». Di fatto, uno dopo l'altro, trenta gatti tra domestici e randagi si sono accasciati sulle strade calene senza vita. E, considerando l'assenza di un sistema di videosorveglianza cittadino nella zona, trovare l'eventuale responsabile non sarà affatto semplice. Nonostante l'impossibilità di visionare filmati che sarebbero stati fondamentali, le indagini stanno comunque proseguendo e gli inquirenti - che si trovano ad occuparsi di un caso decisamente sui generis - stanno tentando di raccogliere più informazioni possibili, anche da parte degli abitanti. D'altronde, l'uccisione di animali costituisce un reato e l'autore di questi gesti «per crudeltà o senza necessità».
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