Aldo Balestra
Diritto & Rovescio

Se l'unione fa la forza
(per riaprire una strada)

Un frame tratto dal video con l'appello degli abitanti di Fontanelice
Un frame tratto dal video con l'appello degli abitanti di Fontanelice
Aldo Balestradi Aldo Balestra
Sabato 5 Agosto 2023, 23:44 - Ultimo agg. 6 Agosto, 18:09
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Alluvione, l’appello da Fontanelice diventa virale (Agenzia Dire, 5.08.2023, ore 11.51)
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Ottanta giorni possono sembrare pochi, se si guarda alle conseguenze gravissime dell'alluvione di maggio scorso in Romagna, che ha colpito soprattutto le province di Ravenna, Bologna e Forlì. Interi paesi allagati se non semi-sommersi, residenti sfollati, colture distrutte, gravissimi danni all'economia, strade dissestate. Ma ottanta giorni possono essere incredibilmente già troppi. Soprattutto se il futuro prossimo non lascia intravedere nulla di buono, e di concreto, per la ripresa di una vita normale.

Ecco, debbono vivere esattamente questo stato d'animo imprenditori e abitanti di Fontanelice, comune imolese che è rimasto "ostaggio" di una imponente frana che ha squassato l'unica strada, la Provinciale 33, che collega Bologna e Ravenna. Una strada piccola, via della Renana, ma vitale per Fontanelice, una strada che in un tratto ormai non esiste più. I cittadini, ponendosi una mano sul cuore, ricorrendo ad un video diffuso inizialmente su Instagram e poi diffuso sui social, hanno chiesto alle autorità che la strada venga riaperta nel più breve tempo possibile. O che, quanto meno, venga data la possibilità agli stessi residenti, di poter ripulire la strada per rendere possibile un minimo collegamento. Al momento sono infatti tagliate fuori abitazioni, aziende, allevamenti, ristoranti e agriturismi. La vita da quel maggio si è fermata e i danni dell'isolamento aumentano, giorno dopo giorno, sempre di più.

Il video - basta cercare in rete "Fontanelice video appello", se volete vederlo - è un esempio di realismo e di compostezza che fa onore alla già orgogliosa gente di Romagna, che dal primo giorno dell'alluvione ha fatto leva soprattutto su se stessa per rialzarsi. Ma la situazione di Fontanelice è troppo "pesante" per non dire nulla.

Ecco perché, di fronte ai tempi lenti della burocrazia, la gente di quel piccolo centro ha avuto il coraggio di metterci, assai compostamente, la faccia. Per chiedere aiuto.

Quattro persone, all'inizio del video. Che parlano pacatamete, spiegano. Fanno crescere man mano la forza dell'appello, che diventa poi irrefrenabile, ma sempre composta, con l'aggiunta finale di decine di altre persone davanti alla telecamera, ci sono anche i bambini e alla fine persino un cane. Mani giunte, alla fine, in segno di preghiera. E un "grazie"  chiedendo di diffondere il video per farlo arrivare lì dove abbia un senso che arrivi.

C'è da dire che, a fronte della viralità del video, le prime reazioni ci sono state. Così come gli impegni di una soluzione del problema, da parte delle autorità, “appena saranno disponibili i fondi”. Per ora, insomma,  solo annunci. Staremo a vedere, gli autori dell'appello ribadiscono l'eccezionalità della situazione e l'esigenza di un intervento straordinario e immediato. Intanto, in tempi in cui i social vomitano soprattutto materiale insulso, sfoggi di vanità, roba che stordisce o urticante nella sua volgarità, l'appello che sale da Fontanelice appare come un soffio di verità e serietà. Una dimostrazione di resistenza (e anche resilienza, si aggiungerebbe subito, tanto per rimanere nelle terminologie tanto in uso). Una prova di coraggio della comunità. La Politica ascolti, non deluda. Ha bisogno di cittadini che siano, anche nell'emergenza, controparte vera. Che sa rivendicare i propri diritti con quella stessa statura di alto civismo che, dalle parti di Fontanelice, è finita in un video.
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«Se aspetti che le condizioni siano perfette, non farai mai nulla» (Bill Gates, Azione)

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