Aldo Balestra
Diritto & Rovescio
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Del medico non serve
sapere come vota

Una sala operatoria durante uno sciopero della sanità
Una sala operatoria durante uno sciopero della sanità
di Aldo Balestra
Martedì 8 Gennaio 2019, 00:42 - Ultimo agg. 02:39
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«Caso schedatura scienziati, per Grillo solo informazioni» Ansa, 7.1.2019 ore 20,19
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Da un medico ci aspettiamo competenza. Non lo sceglieremmo mai in base ad altre caratteristiche. Figuriamoci in base alle sue simpatie politiche. E’ lecito che abbia un orientamento politico. Poco ci interessa quale, però. Ciò che cerchiamo sempre, dietro un medico chiamato ad esercitare la sua professione, è solo la preparazione, possibilmente unita al profilo umano.

Vorremmo, allora, che quando si va a formare (o sciogliere) un organismo fondamentale per la salute degli italiani, come il Consiglio Superiore della Sanità, ogni valutazione venisse fatta solo, e soltanto, in base alla professionalità dei suoi componenti. Alla preparazione, alla competenza. Non altro.
Occorrono medici, scienziati affidabili, in grado di disegnare le migliori politiche sanitarie per il Paese. Perché loro ne sanno più della politica. La scienza, da sempre, non ha bisogno di colori, parla per risultati. In campo medico non si può allora essere scelti, o peggio esclusi, in base al proprio orientamento politico.

Quel che è accaduto nelle ultime ore con la notizia della raccolta di informazioni sull'orientamento politico dei componenti uscenti del Consiglio Superiore di Sanità da parte del Ministro Grillo, del Movimento 5 Stelle, è invece inquietante. «Sono solo delle informazioni. L'elenco informativo non è stato sollecitato da me - ha poi detto il ministro - prima di decidere la revoca delle nomine dei membri non di diritto del Consiglio Superiore, ma costituisce un appunto del tutto informale che ho chiesto in chat ai miei colleghi parlamentari dopo aver sciolto la commissione». E giù la polemica politica, con richieste di chiarimenti da parte delle opposizioni e del mondo scientifico, fino a quelle di dimissioni del ministro in questione.

La Grillo, di cui si segnalano evidenti scivoloni e incertezze finora compiuti (si pensi al caso vaccini), dice che non si lascerà condizionare, nelle scelte di natura tecnica, dalla fedeltà politica. Ma non è la prima, e purtroppo non sarà nemmeno l'ultima, ad agire in base a liste ed elenchi di buoni e cattivi. Per tanti, troppi anni, in questo Paese, baronati della medicina e posti di responsabilità sono stati occupati da camici bianchi esclusivamente organici alla politica per tornaconti di tipo personale e professionale. Atti di fedeltà, al Sud di vero e proprio asservimento, alla politica, che spesso hanno consentito di premiare medici senza alcuna considerazione della (im)preparazione, aggirando ogni corretta selezione. In una commistione inestricabile, senza vantaggi per l'utenza e per i professionisti seri, anzi con gravissimi danni per l’una e per gli altri.

La politica faccia un (ennesimo) esame di coscienza. E certi medici pure. Per avere sostegno (anche da un medico) bisogna fare buona politica, indipendentemente dal colore della stessa. E ai medici, che pensano di diventare primari o ...scienziati solo con la fedeltà politica, ricordiamo che c'è, invece, solo un metodo per farlo correttamente. E' antico, sempre quello: studiare, praticare la professione, aggiornarsi di continuo. Come fanno tanti giovani professionisti che pure il nostro Paese per fortuna (ancora) esprime e che sempre più spesso sono costretti a fuggire all'estero per essere valutati solo in base alla loro preparazione. O come tanti medici che, ad ogni latitudine, continuano fortunatamente ad indossare con onore il proprio camice. Senza dover dire grazie a nessun politico, a nessun santo in paradiso, se non al loro stesso impegno.
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«La scienza sanitaria si può riassumere in una sola parola: la nettezza» (Smiles, Risparmio)
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