Gianni, dalle Ande agli Appennini
per conoscere i cugini sanniti

parenti
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di Nico De Vincentiis
Martedì 18 Settembre 2018, 07:00
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La più bella rivoluzione contro il potere di Facebook e Instagram. «Se non vi abbracciamo di persona ci sembra di perdere qualcosa della nostra vita». Così è volato dall’Argentina fino a San Marco ai Monti e incontrare per la prima volta i cugini Marcello e Pietro e le loro famiglie. Ristabilito il primato del dialogo frontale rispetto alle «storie» sui social.

Gianni Guatteo è figlio di Rosina Bruno partita nel 1952 alla volta dell’Argentina per raggiungere il fratello Rino che era già emigrato qualche anno prima in cerca di lavoro. Rosina, poi, sarebbe diventata moglie di un imprenditore edile, anch’egli di origini italiane. Gianni è nato lì. Tanti anni a ricostruire, grazie ai racconti della mamma, un’idea della sua terra così lontana. Poi la decisione di partire, insieme alla moglie Adriana Piva, di origini piemontesi, e fare il pieno di immagini e di respiri da immagazzinare nel cuore e portare sempre con sé Tra questi certamente i volti dei cugini mai conosciuti. Il ritorno alle radici è stato colto dal sindaco Fabrizio D’Orta per proporre all’intera comunità santangiolese una riflessione sul valore della storia dei piccoli borghi oggi svuotati di uomini e di futuro. E sulla tomba dei nonni, Gianni promette: i miei cinque figli, quando sarà il momento, verranno a scoprire la terra dei loro avi, perché sappiano che non saranno mai completamente argentini.
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