Ospedale di Sant'Agata «congelato»,
botta e risposta Regione-Mastella

Ospedale di Sant'Agata «congelato», botta e risposta Regione-Mastella
Martedì 6 Novembre 2018, 19:23
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Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha incontrato il consigliere regionale campano del Partito democratico Mino Mortaruolo «per un'analisi delle questioni relative al presidio ospedaliero di Sant'Agata dè Goti. Dopo l'incontro, nel pomeriggio, si è svolta a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania, una riunione con la struttura tecnica e la Direzione Salute alla presenza dei direttori generali dell'Azienda sanitaria e dell'Azienda ospedaliera San Pio di Benevento, al termine della quale è stato deciso di »congelare al momento la situazione«, fa sapere una nota della Regione Campania. »La Regione - spiega la nota - ha deciso di istituire nel presidio di Sant'Agata dè Goti un pronto soccorso in deroga quale zona disagiata, come prevede il d.m. numero 70. Già in serata è stata inviata questa proposta al Ministero della Salute. La Regione sollecita pertanto l'immediata approvazione della proposta della Regione Campania. Tale decisione - conclude la nota - risponde alle sollecitazioni pervenute dal prefetto di Benevento relative alla situazione venutasi a creare sul territorio, e potrà contribuire a riportare serenità e tra l'altro evitare che il vescovo di Cerreto Sannita sia distolto dalla sua attività pastorale«.

«Il tentativo, in extremis, del Presidente De Luca circa la conferma a Sant'Agata dè Goti del Pronto Soccorso è davvero singolare, ai limiti della correttezza istituzionale» afferma il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, intervenendo sulla vicenda dell'ospedale sannita. «Se ora - sottolinea Mastella - fa richiesta al Governo nazionale per concedere la possibilità, che preesisteva, del Pronto Soccorso h24, motivandolo con l'essere quell'area zona disagiata, vorremmo capire, quell'area non era già disagiata? Non mi pare che esista un'area che di per sé possa muoversi mobilmente da una parte all'altra.
Quella era l'area e quella rimane. La verità è che avendo avuto la certezza che il popolo beneventano e i sindaci avrebbero deciso, come hanno fatto oggi, all'unanimità, di richiedere ciò che era giusto chiedere, ha fatto, inopinatamente, marcia indietro. Ne prendiamo atto ma continuiamo a chiederci perché l'abbia fatto solo oggi e non prima, esasperando le nostre comunità locali». «Quanto ai toni utilizzati nei confronti del vescovo di Sant'Agata dè Goti - aggiunge - francamente sono da respingere e, al tempo stesso, per quanto mi riguarda, esprimo piena solidarietà ad un pastore che ha accolto il grido di aiuto che veniva da quella chiesa locale e dai fedeli che egli guida nella sua esperienza pastorale». 
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