L’ultima tentazione di Mastella:
sfidare De Luca alla Regione

L’ultima tentazione di Mastella: sfidare De Luca alla Regione
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 20 Settembre 2018, 22:51 - Ultimo agg. 21 Settembre, 12:08
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Sta di nuovo scaldando i motori. È immortale, elettoralmente parlando, Clemente Mastella a cui sta ormai stretta la poltrona di sindaco di Benevento. E a 71 anni, dopo essere stato dirigente e segretario di partito (Dc e Udeur), sindaco, deputato per 8 legislature consecutive e ministro, sogna l’ultima casella che ancora gli manca: quella di governatore. A 73 anni nel 2020, quando si voterà, per chiudere la carriera politica con la poltrona più alta della Regione. L’altro giorno ha chiarito che no, non ci pensa proprio a mettere sul piatto la sua candidatura alla presidenza della Provincia di Benevento il prossimo 31 ottobre. Naturale perché gli obiettivi in mente sono ben altri. 
Galvanizzato dall’assoluzione, appena dieci giorni fa dall’accusa di malversazione che avrebbe, in caso di condanna, fatto scattare la sospensione della Severino, ora è più saldo sulla sua sedia di primo cittadino e si può (ri)aprire una nuova pagina. Il giudizio, infatti, riguardava l’ultimo procedimento scattato negli anni in cui Mastella era leader dell’Udeur e ministro della Giustizia. I tempi del centrosinistra dell’Ulivo prodiano. Altri tempi, altra storia. 
LA TELEFONATA
E proprio, giovedì sera, la sera dell’assoluzione (altri due capi d’accusa relativi ai fondi di partito del Campanile sono andati in prescrizione) il leader del Ceppaloni ha ricevuto una telefonata da Silvio Berlusconi. Ora, intendiamoci, il Cavaliere è attentissimo e da sempre vicino ai suoi quando arriva un avviso di garanzia o si apre un procedimento giudiziario. Il segno di vicinanza, la telefonata, scatta all’inizio dei guai per consolarti e poi, con il buon esito giudiziario, arriva quella per festeggiare il risultato. Come ha fatto giovedì scorso quando ha chiamato il sindaco nella sua casa di Ceppaloni. Un gesto rituale e graditissimo che però Clemente Mastella non ha mancato di evidenziare abilmente ai suoi interlocutori di questi ultimi giorni. Sia chiaro, sia Mastella che la moglie, la parlamentare azzurra Sandra, in queste ore, in questi giorni, non si sono fatti scappare nulla. Non hanno messo nessuna carta sul tavolo da gioco ma chi gli ha parlato ha notato il loro attivismo. La voglia di un altro giro sulla giostra della politica che conta.
IL NODO
Potrebbe sembrare un azzardo ma anche negli ambienti di Forza Italia prende corpo questa tentazione mastelliana. D’altronde gli azzurri campani devono iniziare a porsi la questione su chi candidare nel 2020 e, soprattutto, con quale squadra. È chiaro come sono in moltissimi a coltivare l’ambizione, dentro e fuori il partito, ma è innegabile come occorra trovare qualcuno capace di aggregare forze che vanno dal gruppo azzurro sino a tutta l’area centrista e la cosiddetta quarta gamba (fittiani e company) che poca fortuna ha avuto alle ultime Politiche. Passando per la Lega che viene accreditata fortissima alle prossime Europee nei sondaggi interni azzurri. Addirittura sopra il 10 per cento al Sud mentre Fi rimane inchiodata al 15. E serve qualcuno che abbia senso di partito e sia disposto a ergersi come una sorta di padre nobile contro il blocco deluchiano da un lato e l’avanzata grillina dall’altro («Entro in Fi per combattere i populismi», disse a febbraio scorso quando si iscrisse al partito). Certe carte che gli ambienti azzurri comunque riconoscono a Mastella anche se di pretendenti ve ne sono. A cominciare da Paolo Russo, deputato e coordinatore grande Napoli del partito, passando per il vicecoordinatore campano Severino Nappi sino all’ex ministro Mara Carfagna, propensa però da sempre a rimanere a Roma. 
I CONGRESSI DI FI
Per ora in Forza Italia si preferisce non discutere apertamente dell’argomento Regionali-candidato presidente. Impegnato come è il partito tra i regolamenti dei congressi e le feste in ogni provincia prima degli Stati generali di Ischia a fine ottobre con il Cavaliere. Prima a Salerno (ultima settimana di settembre) la roccaforte deluchiana da sempre inespugnabile e dopo sette giorni, guarda un po’, proprio a Benevento.
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