Donna ferita da un petardo al petto:
svolta vicina, la verità in un video

Donna ferita da un petardo al petto: svolta vicina, la verità in un video
di Vincenzo De Rosa
Giovedì 3 Gennaio 2019, 10:30 - Ultimo agg. 15:44
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SANT'AGATA DEI GOTI - È proseguita per tutta la giornata di ieri l'incessante attività di indagine da parte dei carabinieri della Compagnia di Montesarchio e della locale stazione per risalire al colpevole dell'esplosione del petardo che nella notte di Capodanno ha ferito Antonella Tuosto, la donna di 36 anni che si trovava nella tensostruttura allestita in piazza Trieste a Sant'Agata per la festa organizzata per brindare al nuovo anno e ricoverata in gravi condizioni presso l'ospedale «Rummo» di Benevento. All'attenzione dei militari le immagini degli impianti di videosorveglianza privata presenti in piazza Trieste e nuovi rilievi. In paese nelle prime ore della mattinata in azione anche il nucleo artificieri inviato da Napoli per esaminare l'interno della tensostruttura utilizzata per la festa di Capodanno, sotto sequestro da martedì mattina, e l'area circostante con particolare attenzione alla villa comunale dove sarebbe stato esploso il petardo. Indagini che ieri hanno permesso di arrivare a una svolta con l'individuazione di quello che al momento sarebbe ritenuto il responsabile dell'esplosione che l'altra notte, intorno al'1,40, ha causato il ferimento della 36enne. Secondo alcune indiscrezioni si tratterebbe di un appartenente alle forze dell'ordine. Notizia che fino alla tarda serata di ieri non ha trovato conferma in ambienti investigativi anche perché al momento non ci sarebbero iscritti nel registro degli indagati.
 
La giornata a Sant'Agata de' Goti è iniziata con l'arrivo in piazza Trieste del mezzo del nucleo artificieri dell'Arma dei carabinieri. Arrivo che ha attirato l'attenzione di numerosi curiosi che a distanza hanno seguito il lavoro degli inquirenti impegnati all'interno e all'esterno della struttura. Secondo una prima ricostruzione il petardo le cui schegge hanno ferito la donna, sarebbe esploso all'esterno della struttura, sul lato posteriore della piazza, quello che dà sul monumento dei Caduti e la villa comunale. Le schegge, dopo la deflagrazione, avrebbero bucato la parete in pvc in due punti colpendo al torace la donna che in quel momento si trovava all'interno del tendone. Un'esplosione che poteva avere conseguenze molto più gravi se la struttura, al momento quasi vuota, fosse stata ancora affollata. La maggior parte delle persone si trovava infatti all'esterno anche perché mancavano solo 20 minuti alla fine della festa fissata per le 2. Tra i presenti all'interno del tendone anche il primo cittadino di Sant'Agata de' Goti, Carmine Valentino, e il presidente del consiglio comunale Angela Ascierto assieme ad altri esponenti dell'amministrazione civica.

Le immagini delle telecamere delle attività commerciali presenti in piazza Trieste e che hanno ripreso quanto accaduto nell'area della villetta e all'inizio di via Riello nel momento dell'esplosione e negli attimi immediatamente successivi sono quelle prese in esame dai carabinieri che nella loro attività di indagine, tra l'altra condotta in modo spedito, hanno raccolto le testimonianze dei presenti. I rilievi fatti nelle ore successive all'esplosione assieme agli esami eseguiti dal nucleo artificieri serviranno invece a capire la natura dell'ordigno esploso in piazza Trieste.

E mentre a Sant'Agata proseguono le indagini, tanta è l'apprensione in paese per le condizioni di salute di Antonella. Questa mattina i medici dell'ospedale «Rummo» di Benevento, passate le 48 ore, dovrebbero sciogliere la prognosi. La donna, giunta nel nosocomio beneventano dopo essere stata prima trasportata al «Sant'Alfonso de' Liguori» di Sant'Agata, era stata operata nella mattinata di martedì. Un delicato intervento chirurgico per estrarre una scheggia di sette centimetri che le aveva perforato un polmone. La 36enne aveva riportato anche la rottura di una costola e una lacerazione profonda al torace. Nella giornata di oggi sono così attesi aggiornamenti sia sulla gravità delle condizioni della donna, sia sull'evoluzione dell'attività di indagine.
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