Avellino, dissesto più vicino:
dieci giorni per sanare il deficit

Avellino, dissesto più vicino: dieci giorni per sanare il deficit
di Flavio Coppola
Domenica 16 Settembre 2018, 15:00
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Oltre 60 milioni di euro di disavanzo e un bivio ormai ineludibile: pre-dissesto o dissesto. A dieci giorni dal termine della ricognizione del commissario ad acta, Mario Tommasino, inviato dalla Prefettura per redigere lo schema di Bilancio Consuntivo 2017 che sarà sottoposto a fine ottobre al Consiglio Comunale, emergono i primi numeri della voragine che bisognerà provare a ripianare.

A fronte dei 19 milioni circa conteggiati nel Consuntivo approvato in giunta dall'amministrazione Foti e poi bocciato senza appello dal collegio dei revisori dei conti, il totale ammonterebbe almeno al triplo. Il numero magico, al momento, è 63 milioni. Ma potrebbe salire ancora. Ai 19 milioni già conclamati, infatti, andranno sommati i 14 milioni circa accertati per i mancati accantonamenti nel Fondo crediti di dubbia esigibilità, i 15 milioni di debiti fuori bilancio per nuovi contenziosi emersi, ed altri 15 che risulterebbero dalla quota legata ai debiti della partecipata Alto Calore, e ciò che il Comune deve alla società dei rifiuti «IrpiniAmbiente». Secondo indiscrezioni degli ultimi giorni, infine, un'ulteriore posta da 5 milioni di euro dovrebbe essere ricompresa nel totale per le vicende che stanno interessando la Piscina Comunale.

I numeri ufficiali saranno ovviamente quelli del commissario ad Acta insediatosi lo scorso 27 agosto. Ma il suo lavoro, in stretto contatto con il dirigente alle Finanze, Gianluigi Marotta, e l'esecutivo di Vincenzo Ciampi, starebbe procedendo secondo i tempi stabiliti. A fine mese, Tommasino consegnerà lo schema di Consuntivo 2017, emendato - laddove possibile - dai 15 rilievi mossi al documento precedente dai revisori dei conti, dopo la relazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze. La possibilità che Tommasino chieda ulteriore tempo, infatti, risulta improbabile anche alla luce del fatto che la Prefettura attende ancora, precisamente dallo scorso 30 giugno, che l'amministrazione Ciampi approvi pure gli Equilibri di bilancio. E per farlo ci vuole il Consuntivo.

Mentre l'esecutivo 5 Stelle lotta letteralmente per la propria sopravvivenza in uno scontro senza esclusione di colpi con i gruppi di opposizione, si avvicina dunque la resa dei conti del Bilancio. Al Consiglio comunale toccherà subito dopo l'indicazione dell'exit strategy.

La posizione del sindaco Vincenzo Ciampi, in merito, è chiara. Il primo cittadino vorrebbe evitare il dissesto e propende per la definizione di un ampio piano di rientro in pre dissesto. Ma la soluzione, alla luce di quanto è emerso sinora, appare disperata. I 9 milioni di euro che la giunta Foti aveva sostenuto di lasciare nelle casse comunali sono diventati 7 all'atto dell'insediamento del nuovo esecutivo. Dalla ricognizione effettuata dall'assessore al Bilancio, Gianluca Forgione, è subito emerso che quei fondi erano tutti vincolati. Con zero euro in cassa e un disavanzo che si preannuncia stellare, i margini di manovra sono sempre più risicati. Politicamente, l'operazione verità sui conti del Comune potrebbe giovare ai Cinque Stelle, che avrebbero gioco facile nel puntare l'indice contro le precedenti amministrazioni di centrosinistra. Ma dal punto di vista amministrativo, con un piano di rientro lacrime e sangue che dovrebbe comunque essere approvato dal Consiglio comunale - l'agibilità si ridurrebbe ulteriormente. Non a caso, nell'opposizione c'è chi, come Dino Preziosi («La Svolta inizia da te»), ha già fatto sapere che il suo voto sul Consuntivo sarà vincolato alla scelta del dissesto: «Denuncio da sette anni che nel bilancio comunale le entrate si gonfiano per spendere di più - dice - ho la sensazione che il disavanzo finale supererà i 70 milioni».
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