Gli smartphone? Una droga. «Le notifiche danno dipendenza come l'oppio»

Gli smartphone? Una droga. «Le notifiche danno dipendenza come l'oppio»
Gli smartphone? Una droga. «Le notifiche danno dipendenza come l'oppio»
Martedì 17 Aprile 2018, 12:58 - Ultimo agg. 14:25
2 Minuti di Lettura
Ci permettono di rimanere sempre connessi e informati ma siamo sempre più incapaci di ignorare push, suonerie, vibrazioni che ci avvertono di nuove e-mail, messaggi e post sui social network. A evidenziare come l'abuso di smartphone sia simile all'abuso di sostanze stupefacenti, come gli oppiacei, è uno studio pubblicato su NeuroRegulation.

Il papà: 
«Lascia lo smartphone», la figlia 12enne tenta di tagliarsi i polsi

«La dipendenza dall'uso di smartphone inizia a formare connessioni neurologiche nel cervello in modo simile a quelle che si sviluppano in coloro acquisiscono una dipendenza da farmaci oppioidi per alleviare il dolore», spiega Erik Peper, professore di educazione alla salute presso l'Università di San Francisco e primo autore dello studio.

WhatsApp vietato ai minori di 16 anni? L'ipotesi da fine maggio

In un sondaggio condotto su 135 studenti ha scoperto che chi utilizzava continuamente i telefoni - ovvero sostituiva l'interazione faccia a faccia con una comunicazione in cui il linguaggio del corpo non può essere interpretato - aveva più elevati livelli di senso di isolamento, depressione e ansia. Quegli stessi studenti erano propensi, mentre studiavano e mangiavano, a guardare smartphone in una condizione di «semi-tasking», in cui si svolgono più compiti insieme ma si ottiene la metà del risultato che si otterrebbe focalizzandosi su uno alla volta.

Il motivo? I push ci fanno sentire obbligati a guardarli perché attivano gli stessi percorsi neuronali nel nostro cervello che una volta ci avvisavano di un pericolo imminente, come l'attacco di un predatore. «Ma ora - spiega Peper - siamo dirottati, dagli stessi meccanismi che una volta ci proteggevano, verso le informazioni più banali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA