Scoperta una mosca di 17 milioni di anni fa nell'ambra: è l'antenato preistorico dell'insetto

Scoperta una mosca di 17 milioni di anni fa nell'ambra: è l'antenato preistorico dell'insetto
di Laura Larcan
Giovedì 24 Agosto 2017, 16:40 - Ultimo agg. 27 Agosto, 17:46
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Scoperta la mosca più antica della Terra, il primo antenato di questo insetto. In altre parole, una mosca preistorica. E' conservata perfettamente intatta nell'ambra, in una gemma di resina fossile grande una manciata di centimetri. E viene spontaneo pensare a quell'esemplare di zanzara preistorica conservata nell'ambra che ha ispirato tutta l'epopea letteraria e cinematografica di Jurassic Park. Siamo di fronte ad un caso simile? Gli scienziati sembrano fiduciosi.

A  ritrovare l’insetto è stato un gruppo di ricerca internazionale guidato da Pierfilippo Cerretti del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie 'Charles Darwin della Sapienza: una resina fossile che ha conservato per 17 milioni di anni il primo antenato della mosca. Ecco che dall’ambra arrivano oggi nuove testimonianze di vita primordiale sulla terra. A rendere nota la scoperta, raccontata in un articolo pubblicato dalla rivista scientifica Plos One, è proprio il team capitanato da Cerreti. 

L’insetto super star appartiene al gruppo dei Ditteri Calittrati, lo stesso delle fastidiose mosche domestiche, delle mosche tse-tse, delle mosche della carne che conta circa 22.000 specie viventi e rappresenta una delle più spettacolari radiazioni adattative nella storia della vita sulla Terra. Questi insetti sono abbondanti in quasi tutti gli ecosistemi terrestri, giocando spesso ruoli chiave come decompositori, parassiti, vettori di patogeni e impollinatori. «E' difficile concepire oggi un mondo senza le noiose mosche - dice Cerretti - chi prenderebbe il loro prezioso posto di efficaci decompositori della materia organica? Per gli Oestroidei, il gruppo ecologicamente più diversificato e ricco di specie tra i Calittrati non erano noti fossili fino ad oggi». 

SANTIAGO, REPUBBLICA DOMINICANA. Il primo fossile di "Oestroideo" è stato identificato, dunque, sulla base di un reperto proveniente dai giacimenti Miocenici a nord-est di Santiago (Repubblica Dominicana), facente parte della collezione James Zigras, conservata presso l'American Museum of Natural History, New York. Il reperto, perfettamente conservato in ambra dominicana risalente a circa 17 milioni di anni fa, è stato dettagliatamente esaminato attraverso tomografia assiale computerizzata (ossia una ipertecnologica TAC).

«L'esame ha fornito dettagli anatomici cruciali per la corretta identificazione dell'esemplare a livello di specie - continua lo scienziato - Il fossile è stato quindi usato per calibrare la filogenesi dei Ditteri calittrati ottenuta su dati molecolari, rivelando che questi insetti si sono differenziati circa 70 milioni di anni fa, poco prima della grande estinzione di massa tra Cretaceo e Cenozoico e che l'origine degli Oestroidei (ovvero, i grandi mosconi spazzini) ebbe inizio più tardi nell'Eocene (ca. 50 milioni da anni fa)». La storia di queste mosche è quindi simile a quella di altri gruppi animali e vegetali quali mammiferi, molti uccelli e piante da fiore che hanno saputo trarre vantaggio dal grande sconvolgimento degli ecosistemi che sancì la fine dell'era dei dinosauri.
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