Il Nobel per la Fisica parla aquilano: premiata la ricerca sulle onde gravitazionali

Il Nobel per la Fisica parla aquilano: premiata la ricerca sulle onde gravitazionali
di Stefano Dascoli
Martedì 3 Ottobre 2017, 16:41 - Ultimo agg. 16:58
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L'AQUILA - Parla anche aquilano il premio Nobel per la fisica 2017: l’Accademia Reale Svedese delle Scienze ha assegnato questa mattina riconoscimento alla scoperta delle onde gravitazionali. Tra i vincitori del Nobel, il fisico sperimentale Barry Barish, professore emerito al California Institute of Technology e membro del Comitato Scientifico del GSSI Gran Sasso Science Institute a L’Aquila. Le onde gravitazionali costituiscono uno dei capisaldi essenziali della Teoria della relatività generale formulata più di 100 anni fa da Albert Einstein e confermata sperimentalmente grazie alla collaborazione internazionale LIGO-VIRGO e al funzionamento congiunto dei 3 interferometri situati in America e in Italia. 

BARISH IN CITTA' - «Finalmente, l'atteso riconoscimento per una delle scoperte più importanti dei nostri tempi: è un'enorme soddisfazione per il GSSI annoverare il professore Barish tra i membri del Comitato Scientifico. La sua presenza è stata importante per l'Istituto e per i nostri ricercatori che al GSSI proseguono la ricerca sulle onde gravitazionali». È il commento del rettore del Gran Sasso Science Institute (Gssi) dell'Aquila, Eugenio Coccia, da sempre nel gruppo internazionale di studiosi delle onde gravitazionali, la cui scoperta è stata premiata con il premio Nobel per la fisica. Tra i vincitori del premio il fisico sperimentale Barry Barish, professore emerito al California Institute of Technology e membro del Comitato Scientifico del GSSI. Le onde gravitazionali costituiscono uno dei capisaldi essenziali della Teoria della relatività generale formulata più di 100 anni fa da Albert Einstein e confermata sperimentalmente grazie alla collaborazione internazionale LIGO-VIRGO e al funzionamento congiunto dei tre interferometri situati in America e in Italia. Il Nobel parla anche aquilano: tra i firmatari dell'articolo sulla scoperta delle onde gravitazionali pubblicato su Physical Review Letters ci sono il rettore Eugenio Coccia e docenti, ricercatori e allievi del GSSI: Lorenzo Aiello (26 anni), Viviana Fafone (52), Matteo Lorenzini (39), Akshat Singhal (25), Shubhanshu Tiwari (27), Imran Khan, Gang Wang (31), Marica Branchesi (40) e Jan Harms (40) del GSSI. Proprio per il suo forte legame con il GSSI e con L'Aquila, il professore Barish sarà presente in città in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Accademico presso il GSSI il prossimo 14 novembre. 

LE REAZIONI - “Un Nobel che premia, come commentano i vertici Infn, la globalità della scienza e porta il nome del nostro Gran Sasso Science Institute sulla ribalta internazionale per una scoperta epocale”. Con queste parole il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ha commentato la notizia dell’attribuzione del premio Nobel per la fisica alla scoperta delle onde gravitazionali. “L’Accademia Reale Svedese – ha proseguito Biondi – ha assegnato il premio ai fisici Rainer Weiss, Kip S. Thorne e Barry Barish, quest’ultimo componente del Comitato scientifico del Gssi. Alla straordinaria scoperta, che conferma, a oltre cento anni dalla sua formulazione, la teoria di Albert Einstein, hanno collaborato il direttore del Gssi Eugenio Coccia e i ricercatori e docenti dell’Istituto Lorenzo Aiello, Viviana Fafone, Matteo Lorenzini, Akshat Singhal, Shubhanshu Tiwari, Imran Khan, Gang Wang, Marica Branchesi e Jan Harms. A tutti loro giungano le mie più partecipate e vive congratulazioni. La nostra città è grata e orgogliosa di poter ospitare una struttura che ha firmato la scoperta del secolo, nel campo della fisica, facendo riscrivere la storia dell’Universo. La Municipalità aquilana festeggia, quest’oggi, un risultato senza precedenti, insieme con i ricercatori e i docenti che, grazie ai loro studi e alle loro osservazioni, nell’ambito di uno straordinario progetto di cooperazione scientifica, hanno portato a casa questo sensazionale risultato, dopo la delusione per la mancata assegnazione del Premio lo scorso anno. A tutti loro va il ringraziamento del Sindaco e della città. Oggi – ha concluso Biondi – siamo ancora più fieri di essere aquilani”.

Il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio ha partecipato questa mattina all'evento "Aspettando il Nobel" organizzato dal GSSI (Gran Sasso Science Institute) in occasione della cerimonia di assegnazione del Premio Nobel per la fisica 2017."Sono convinto dell'importanza della scoperta delle onde gravitazionali che rivoluzioneranno il modo di studiare l’universo – afferma il Presidente - Non posso che essere grato al GSSI , infatti grazie all’esperimento LIGO, realizzato negli Stati Uniti, si è giunti a quelli che molti ritengono possa essere “la scoperta del secolo” . In questo grande traguardo c’è anche la firma del GSSI, 8 firme per l’esattezza, tra cui 6 di giovani ricercatori da Italia, Cina, India e Pakistan. Vista l'intensa collaborazione istituzionale tra il Consiglio regionale dell'Abruzzo ed il GSSI non posso che essere fiero di questo risultato. Per L'Abruzzo, per la città dell'Aquila e per tutti gli studenti e studiosi che animano le ricerche del GSSI è un risultato che resterà nelle pagine delle storia. Voglio ringraziare personalmente il rettore Eugenio Coccia ed i ricercatori del GSSI. – aggiunge Di Pangrazio - L’Istituto sotto la sua guida si è posto da tempo all’attenzione dei media internazionali e le recenti scoperte non possono che confermare l’assoluto valore delle ricerche scientifiche dell’Istituto che rappresenta un vanto per l’intero Abruzzo.”

"Il conferimento del premio Nobel per la fisica alla scoperta delle onde gravitazionali è motivo di orgoglio per la nostra città, dal momento che un contributo fondamentale al progetto di ricerca proviene dagli studiosi che operano all’interno del Gran Sasso Science Institute. Il plauso va, dunque, al direttore del Gssi Eugenio Coccia e a tutti i docenti e ricercatori che hanno contribuito a questo eccezionale risultato" ha detto il consigliere comunale del Pd Stefano Palumbo.  "L'Aquila quale città della conoscenza - ha proseguito - è la strategia su cui, come Amministrazione alla guida del capoluogo negli ultimi anni, abbiamo deciso di impostare il rilancio. La stessa nascita del Gssi si inserisce in questa visione strategica. La sua presenza proietta la nostra città nel futuro, attraendo studenti e ricercatori da tutto il mondo e rafforzando i legami della ricerca con il mondo produttivo. Una realtà che rappresenta, insieme con l’Università e i Laboratori nazionali di fisica nucleare, un vettore per proiettare il nome della città dell'Aquila nel mondo".  

"Oggi è un grande giorno per la fisica mondiale perché il nobel a Weiss, Barish e Thorne premia chi con determinazione ha cercato per due decenni la conferma dell'esistenza delle onde gravitazionali, previste dalla teoria della relatività generale, attraverso una monumentale collaborazione internazionale che ha visto l'Istituto nazionale di fisica nucleare e l'antenna Virgo situata a Cascina tra i protagonisti. Anche a L'Aquila si fa festa: il professor Barry Barish, professore emerito al California Institute of Technology, è membro del comitato scientifico del GSSI, il Gran Sasso Science Institute, la scuola di alta formazione scientifica che con caparbietà abbiamo istituito dopo il terremoto e rafforzato con apposita legge di riconoscimento e finanziamento nella nostra città. Il GSSI è impegnato proprio nello studio delle onde gravitazionali, ramo di punta della ricerca fisica contemporanea". Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane. "Oggi è davvero un bel giorno - prosegue Pezzopane - Si brinda ad un successo collettivo cui ha partecipato anche la fisica italiana, oltre a quella USA. Lo stesso rettore del GSSI, Eugenio Coccia, è da sempre nel gruppo internazionale di studiosi delle onde gravitazionali. Per noi aquilani è la conferma di una scommessa giusta: quella di puntare su una scuola di alta formazione e post dottorato in fisica, astrofisica, matematica, computer science come il GSSI. Questi risultati confermano la bontà della scelta di portare determinati studi a L'Aquila e quanto fossero assurde e pericolose le idee di quelle forze politiche che osteggiarono la scelta".

L'ennesimo successo riscontrato da "La notte dei ricercatori" testimonia, infatti, che la città si riconosce in questa nuova identità che abbiamo immaginato e su cui abbiamo investito. Un progetto che inizia a restituire segnali importanti. 

Il futuro sarà sempre più incentrato sulla ricerca e sull'innovazione e L’Aquila sta dimostrando di avere le carte in regola per uscire dalla difficile fase post-sisma, avendo tutte le potenzialità per recitare, in questo ambito, un ruolo importante nel panorama internazionale. Ritengo che la nuova Amministrazione abbia il compito morale di continuare su questa strada.
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