Il Dna in 3D, dalla Federico II
la mappa per il controllo dei geni

Il Dna in 3D, dalla Federico II la mappa per il controllo dei geni
di Ciro Manzolillo
Lunedì 18 Luglio 2016, 14:40
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Due metri di tortuose volute tridimensionalmente racchiuse nei pochi millesimi di millimetro delle cellule: è la complessa e magnificamente “miniaturizzata” struttura spaziale del Dna umano, la cui funzionalità, nel nucleo cellulare, è perfettamente attagliata agli scopi cui madre natura l'ha deputata. Come una sorta di nastro protettivo, singole parti di Dna avvolgono per esempio un preciso gene, in una zona specifica, dando luogo a un contatto fisico con esso tra le proprie pieghe. In tale dimensione, denominata genoma, occorre dunque addentrarsi con opportuni strumenti teorici e tecnici per comprendere sempre più a fondo il meccanismo di regolazione dei geni sulla base di quel contatto.

E' ciò che ha compiuto un team di ricercatori del Dipartimento di Fisica dell'Università Federico II di Napoli, guidato dal professor Mario Nicodemi. Un approccio del tutto inedito, finalizzato a conferire prevedibilità all'effetto delle mutazioni sull'architettura 3D del DNA e di conseguenza sul controllo dei geni partendo dalla progressiva rivelazione delle interazioni molecolari che decidono dell'organizzazione tridimensionale del genoma stesso, attraverso l'utilizzo combinato di tecniche di biologia e di fisica dei polimeri. Tra le applicazioni possibili, da segnalare quelle per la diagnostica di malattie congenite e del cancro. La pubblicazione sulla nota rivista inglese «Nature Scientific Reports» ha già prestigiosamente suggellato questa importante scoperta.

 
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