Napoleone usava dire che un esercito marcia sullo stomaco. Se non mangia, non combatte. Ma un esercito non può marciare affatto se non ha acqua.
Nelle Forze Armate Usa, dislocate in ogni angolo del mondo, il problema dell’alimentazione è stato risolto con i “Meals Ready to Eat” (MRE, i pasti pronti portatili e leggeri), ma la disponibilità di acqua potabile è rimasta finora un problema logistico particolarmente ostico. E sono stati i Marines, il Corpo al quale al fronte sono affidate le missioni avanzate, che hanno trovato una soluzione. Negli ultimi due decenni di guerra quasi continua, nei deserti dell’Iraq e della Siria e nelle montagne dell’Afghanistan, il Corpo dei Marines ha constatato sulla propria pelle quanto complicati e poco sicuri fossero gli attuali sistemi di rifornimento. Trasportare acqua in bottiglia, o approntare localmente metodi di purificazione non solo limita il raggio di azione e i luoghi in cui i soldati possono operare, ma obbliga all’uso di ingombranti convogli che consumano immense quantità di carburante inquinante, e possono esporre il personale combattente ad agguati. Tradizionalmente all’avanguardia nella ricerca e sperimentazione, gli scienziati del Corpo hanno invece inventato un metodo per “bere dal cielo”.
L’ESPERIENZA
Secondo quanto ha spiegato il capitano Sean Corderman, i Marines hanno costruito un sistema portatile per estrarre l’acqua dall’umidità dell’aria e purificarla, rendendola potabile. Si chiama Atmospheric Portable-water Sustainment Unit (Apsu). «Possiamo montarla praticamente su qualsiasi veicolo – ha informato il capitano – E quello che fa è estrarre l’acqua dall’aria per darci acqua potabile senza doverci collegare a una vera fonte d’acqua».
LA PROSPETTIVA
Negli Stati Uniti è già possibile acquistare un sistema portatile per la propria casa, e l’offerta interessa soprattutto chi vive in zone remote dove non arrivano gli acquedotti, ma sono in molti a pensare che le catastrofi da inquinamento che hanno colpito la cittadina di Flint nel Michigan e la base militare di Camp Lejeune nella Carolina del nord sarebbero state risolte in modo più veloce e indolore se gli Apsu fossero già esistiti.
Quanto ai Marines, dopo i venti anni e passa di guerre in zone desertiche e aride, si preparano a possibili confronti con la superpotenza cinese nel Pacifico, in particolare nel conteso Mar Cinese Meridionale, una via d’acqua critica attraverso la quale si muove almeno un terzo di tutto il commercio internazionale. L’esercito cinese ha di stanza truppe sulle isole contese della regione e ne ha costruite di artificiali per consolidare la sua posizione. Le forze Usa ipotizzano dislocamenti di piccole squadre che dovranno operare per lunghi periodi di tempo per proteggere il passaggio del commercio internazionale, senza supporto esterno in un ambiente in cui le forze nemiche potrebbero tagliare le linee di rifornimento o le forze amiche potrebbero semplicemente essere troppo lontane per rispondere rapidamente. Ma il clima della regione è umido, spiacevole spesso per gli esseri umani, e tuttavia ottimo per restituire acqua potabile in poco tempo. «Grazie all’aria opprimente e umida della regione – conferma il capitano – si potrà bere dal cielo».
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