«Non avrei mai pensato che questo computer da polso che ho comprato due anni fa mi avrebbe salvato la vita. Ha visto che il mio cuore stava battendo troppo forte e mi ha avvertito: in effetti era in corso un'embolia polmonare», ha scritto su Twitter.
Il 28enne deve la sua vita a HeartWatch, un'applicazione che monitora costantemente il battito cardiaco e notifica quando esce dalla soglia di sicurezza.
Il dottore che cura Green ha detto al Telegraph di essere rimasto sorpreso dalla vicenda: «Se James avesse aspettato troppo gli sarebbe stato fatale». «Ho iniziato a usare l'app dopo un precedente episodio di embolia polmonare. È sorprendente: ho ricevuto la notifica che il mio cuore batteva troppo forte mentre stavo seduto alla scrivania. Mi è bastato quel dato per capire che dovevo intervenire, e che non si trattava di un attacco di panico».
Una tac ha evidenziato che l'occlusione era effettivamente in atto, pertanto è stato portato in ospedale. Ha commentato la notizia anche David Walsh, il creatore dell'app, che si è detto molto «toccato dall'aver giocato un ruolo» nel salvare la vita di Green. Walsh ha creato l'applicazione nel 2015, dopo la morte del padre per un problema cardiaco. «HeartWatch si è evoluta con l'evoluzione di Apple Watch. Tanto che adesso sono gli stessi medici a raccomandarne l'utilizzo ai pazienti».