Facebook, un nuovo algoritmo identifica e aiuta le persone a rischio suicidio

Facebook, un nuovo algoritmo identifica e aiuta le persone a rischio suicidio
di Alessio Barbati
Giovedì 2 Marzo 2017, 13:11 - Ultimo agg. 3 Marzo, 17:02
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Mercoledì mattina Facebook ha annunciato di aver implementato l'intelligenza artificiale per identificare gli utenti a rischio suicidio e offrire loro un sostegno. Gli algoritmi, pensati per avere a che fare con una rete di due miliardi di utenti, sono costantemente alla ricerca di segnali di pericolo tra i post. Quando il sistema fa scattare il campanello d'allarme, interviene una squadra di revisori umani che contatta e aiuta l'utente in questione. «Nel mondo, c'è una morte per suicidio ogni 40 secondi - spiega l'azienda - e proprio il suicidio rappresenta la seconda causa di morte tra i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni». Facebook, da parte sua, così come è in grado di connettere le persone aiutandole a rimanere in contatto, è anche capace di collegare le persone in difficoltà con chi può aiutarle. «Oggi - si legge in un comunicato - stiamo aggiornando gli strumenti e le risorse che offriamo a chi vuole suicidarsi, così come il supporto ad amici e membri della famiglia che lo richiedono».

La strategia si articola fondamentalmente in tre punti:
 

  • Strumenti integrati di prevenzione del suicidio in tempo reale
  • Live chat di supporto attraverso Messenger
  • Reporting di tendenze suicide attraverso intelligenza artificiale

La pattern recognition technology, ossia quella sottoarea dell'apprendimento automatico, che analizza e identifica tracciati nei dati grezzi al fine di identificarne la classificazione, verrà utilizzata per studiare i post degli utenti. Ma non saranno solo gli algoritmi ad identificare le persone in difficoltà perché con l'aggiornamento, anche gli utenti potranno segnalare le situazioni di “rischio suicidio o autolesionismo”. Secondo Facebook, questa sarebbe la prima volta che utilizza gli algoritmi di AI per “controllare” i messaggi con contenuti preoccupanti e spiega che in futuro lo stesso algoritmo potrebbe essere sfruttato per identificare i terroristi.  

 


 

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