Apple a Napoli. Lisa Jackson: «Ora tocca ad altre 5 università campane»

Apple a Napoli. Lisa Jackson: «Ora tocca ad altre 5 università campane»
di Gerardo Ausiello
Venerdì 7 Ottobre 2016, 08:47 - Ultimo agg. 08:49
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 Lisa Jackson, vicepresidente di Apple, perché avete scelto Napoli per il primo centro di sviluppo App iOs europeo?

«Abbiamo preso in considerazione diverse città ma ci siamo accorti che Napoli sarebbe potuta diventare una significativa opportunità. Abbiamo percepito un grande spirito imprenditoriale, buone infrastrutture universitarie e un ambiente favorevole agli investimenti, dove un'Accademia come la nostra può giocare un ruolo importante a sostegno degli sforzi del Paese per creare occasioni di sviluppo».

Una realtà meritocratica, Apple, calata in una realtà dove spesso prevalgono ancora logiche clientelari. Siete preoccupati?

«Oggi ci sono più di 3 milioni di sviluppatori iOs in Europa, artefici di una parte degli oltre 2 milioni di applicazioni disponibili sull'App Store. Quest'industria è aperta a tutti, l'App Store ha abbattuto alcune delle barriere dell'industria tradizionale e livellato il campo di gioco. Attraverso l'Accademia vogliamo dare agli studenti il beneficio della conoscenza che abbiamo accumulato in questi 8 anni, affinché possano diventare parte del sistema. Questo è anche il motivo per cui l'Accademia ha istituito un programma di borse di studio, in modo che i corsi possano essere aperti a studenti provenienti da ogni fascia sociale».

Napoli può diventare la Silicon Valley italiana?

«Napoli ha davvero tanto da offrire. Uno dei motivi che ci hanno spinto ad aprire qui l'Accademia è che sappiamo che questo luogo ha le potenzialità per fare la differenza. Sappiamo che c'è tanto talento e che il talento ha bisogno di una opportunità per emergere. Ecco perché l'Accademia darà agli studenti gli strumenti per imparare come sviluppare App. Siamo molto curiosi di sapere cosa accadrà. Siamo talmente motivati da voler collaborare, oltre che con la Federico II, anche con altre 5 Università campane come parte del nostro iOs Foundation Program. Questo consentirà a un numero maggiore di studenti di acquisire le informazioni utili nello sviluppo delle App. Il programma prevede un corso di 3-4 settimane attraverso il quale gli studenti dei cinque Atenei potranno apprendere le nozioni fondamentali del sistema iOs. Vorremmo coinvolgere 800 studenti oltre ai mille già previsti».

Apple è innovazione anche nel metodo di studio. E infatti ha voluto trasformare le aule in spazi più «creativi».

«Attraverso l'Accademia vogliamo che sempre più persone lavorino e abbiano successo in questa industria. Vogliamo dunque stabilire un approccio che porti l'esperienza del mondo reale in classe e che rafforzi lo spirito imprenditoriale. Gli studenti saranno immersi in tutti gli aspetti della piattaforma iOs in uno spazio aperto innovativo che ci auguriamo li renda pienamente consapevoli di ciò che stanno imparando. Il centro è dotato di laboratori e aree di collaborazione per incoraggiarli a lavorare insieme».

Agli studenti si insegna anche design, marketing, economia. Volete creare businesswomen e businessmen?

«Le App sono migliori e più utili quando sono ispirate dai bisogni e dalle culture locali. E dunque in Italia le App di maggiore successo sono quelle pensate e realizzate dagli italiani. Lo stesso deve accadere a Napoli, dove occorre partire da ciò che i napoletani conoscono ed amano. Grazie all'economia scaturita dalle App in Italia si sono creati 75mila posti di lavoro, ma noi vogliamo che siano ancora di più, e che la nuova occupazione includa anche il capoluogo partenopeo. Le conoscenze che gli studenti otterranno in Accademia li aiuteranno a diventare imprenditori e daranno loro la possibilità di lavorare per altri ma anche di fare qualcosa per se stessi. Il programma include tutte le nozioni utili alla produzione di App, dal design al marketing fino a ciò che suscita l'interesse delle persone. Questo è ciò che è necessario per avere successo».

Mille studenti in tre anni. E dopo?

«L'Accademia ha aperto ufficialmente ieri con i primi 100 studenti che iniziano la loro formazione e che sono il nostro obiettivo in questo momento. Ma nel corso della sua storia Apple si è impegnata a sostenere l'istruzione e l'apprendimento. Continuerà a farlo. Fa parte del nostro Dna».

A San Giovanni a Teduccio stanno già spuntando bar, cartolerie, ristoranti.

«Siamo felici di sapere che il quartiere sta ottenendo benefici dagli investimenti che abbiamo messo in campo con l'Accademia. Il nuovo complesso universitario di San Giovanni è fantastico e potrà essere volano di sviluppo e posti di lavoro. Sono sicura che bar e ristoranti saranno solo uno degli effetti di ciò che accadrà quando altri giovani verranno qui a studiare e a vivere». 

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