Voleva chiuderla al 90’, Juan Jesus. Ma il modo con cui Acerbi ha reagito, quel suo pentimento che poi è apparso agli occhi del brasiliano fasullo, il racconto fatto al ct Spalletti, lo hanno fatto partire a razzo. No, non si fermerà, Jesus. Si è mosso con i piedi di piombo anche per rispetto al club di appartenenza di Acerbi, l’Inter.
Di cui è stato anche capitano e che per primo lo ha voluto in Italia. Cambiandogli la vita e a cui è ancora legato. Non voleva essere reticente, non era una questione di omertà: ma solo una forma di rispetto per l’Inter e per i suoi tifosi. Domani, venerdì, l'audizione con gli 007 della procura federale. Lui e Acerbi, a distanza.
Chiné concluderà le sue audizioni. Forse ascolterà anche l’arbitro La Penna, oltre agli arbitri al Var. E non solo, non è escluso che possa essere chiamato anche Dimarco. Comunque, registrate le audizioni, gli atti verranno inviati al giudice sportivo Mastrandrea. Un caso di razzismo proprio in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. Ovvio che la Figc scenda nuovamente in campo con la campagna #UnitiDagliStessiColori con lo slogan: «La nostra pelle ha diverse gradazioni, ma gli stessi colori in comune»