La strana lunga vigilia dell'allenatore a doppio servizio, l'uomo che ha rinunciato a una parte dell'ingaggio con la nazionale slovacca pur di dire di sì al Napoli. Ma ora che è a Bratislava, la testa è tutta per la nazionale di Hamsik. «Avrò molti assenti, dovrò capire chi gioca: alcuni non sono venuti, ma chi è qui deve avere l'orgoglio della maglia che indossa». Il Calzona ct non è molto differente dal Calzona allenatore del Napoli. Risponde sempre con frasi brevi alle domande, non si dilunga più di tanto, evita polemiche e non va mai fuori tema. È evidente che la stampa slovacca è stata invitata a non fare domande sul doppio incarico. Perché neppure per sbaglio a Francesco Calzona viene chiesto di questa veste particolare. Rara nel calcio europeo.
Al lavoro
Dovrebbe star qui a pensare allo scontro diretto con l'Atalanta, l'ultima spiaggia per la Champions. Ma ora ha ben altro per la testa: le amichevoli della Slovacchia con Austria e Norvegia.
Il tecnico ad interim starà studiando le contromosse a Gasperini magari di notte: perché per ore e ore è concentrato sulla sua nazionale. Più che altro è Sinatti, in questi giorni, ad avere il maggior lavoro: perché c'è un bel richiamo atletico in corso nel quartier generale di Castel Volturno per i sopravvissuti alle varie nazionali. Cacciapuoti è in collegamento costante con il ritiro in Florida della Nazionale ma Sinatti ha lasciato già tutte le cose da fare in questi giorni. E Calzona? La Federazione slovacca è stata chiara al momento in cui ha concesso il nulla osta al doppio incarico: non deve trascurare la nazionale di Bratislava. E Ciccio, solennemente legato ad Hamsik e all'impegno preso nell'agosto 2022, nella testa in questi giorni ha solamente l'amichevole di questa sera (ore 18) con l'Austria. Chiaro, il Napoli è nel suo cuore: per non rinunciare alla grande occasione della sua carriera, ha anche rinunciato a parte dell'ingaggio della Slovacchia. Contro gli austriaci, come Spalletti l'altro giorno, ha voglia di provare qualcosa di diverso al suo 4-3-3. Poi andrà in Norvegia per essere di ritorno a Napoli mercoledì mattina. L'allenamento di quel giorno è fissato, proprio per consentire di avere il maggior numero di calciatori, alle 15. I dati dei droni li vedrà solamente domani: ora c'è solo la Slovacchia. E tutto lo staff del Napoli è ora lì, dal vice Bonomi a Segarelli che è collaboratore tecnico e Bruni che fa il match analyst.
I problemi
Adesso ha una maglia arancione addosso e non una azzurra. Non può preoccuparsi delle condizioni di Osimhen ma non può far a meno di messaggiare di tanto in tanto con Grava, Canonico e tutto il resto dello staff del Napoli. Poco gli importa se tecnici e calciatori slovacchi abbiano eletto
Vladimír Weiss Sr. come allenatore dell'anno, perché lo Slovan Bratislava è arrivato fino agli ottavi di Conference League. Lui, Calzona, è solo secondo. Giura di non pensare al futuro, spiega che a Bratislava sta bene e che vuole rispettare il contratto fino al 2025. Ma la sensazione è che, Napoli o non Napoli, dopo l'Europeo in Germania, il suo futuro sia alla guida di un club. Non vuole strappi con la Slovacchia, è troppo legato a una federazione che ha creduto in lui quando era solo un collaboratore di Spalletti. Ma ha 55 anni e se chiama una società, lui valuterà la proposta. La Federcalcio di Bratislava lo sa. Ma ogni discorso è rinviato a luglio: il sogno è quello di approdare almeno ai quarti di finale dell'Europeo. Poi si vedrà. Di sicuro, il doppio incarico è solo per 4 mesi. Troppo pesante l'impegno per Calzona e i sacrifici della vita privata.