Turris-Manfredonia, l'ex Baratto
punge i corallini: «Noi derubati»

Turris-Manfredonia, l'ex Baratto punge i corallini: «Noi derubati»
di Raffaella Ascione
Lunedì 8 Gennaio 2018, 12:07
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Un post partita animato da stati d'animo letteralmente contrapposti. Da una parte il tecnico corallino Roberto Carannante, che inaugura con un successo - il primo per lui al Liguori - il nuovo corso dopo il ritorno in panchina. «Una vittoria che vale sei punti, considerato che affrontavamo una diretta concorrente nella corsa alla salvezza. Non è stato semplice, tenuto anche conto del lievitato spessore tecnico del Manfredonia, ma abbiamo nettamente meritato questo successo. Lo abbiamo voluto a tutti i costi. Peccato solo per l'approccio incerto, ma per il resto credo che i ragazzi abbiano dato tutto quanto era nelle loro corde per raccogliere l'intera posta in palio. La scelta di D'Inverno tra i pali? Lui e Testa si giocheranno un posto da titolare ogni settimana. Adesso ho una rosa che mi consente diverse valutazioni ed opzioni. L'importante è che quanti saranno chiamati a dare il proprio contributo, lo facciano con lo spirito che li ha animati contro il Manfredonia: chi è subentrato ha avuto un impatto notevole sulla gara».

A far da contraltare, il volto scuro di uno degli ex di turno (insieme a Joof e Mazzei), il tecnico sipontino Giovanni Baratto. Una domenica da dimenticare per lui e non solo per la sconfitta rimediata dai suoi. Aspra l'accoglienza riservatagli dal pubblico del Liguori, che non gli ha evidentemente perdonato le dichiarazioni al vetriolo rilasciate all'indirizzo dell'attuale proprietà corallina dopo che la stessa aveva provveduto al pagamento delle spettanze - parzialmente accolta la sua vertenza - relative alla scorsa stagione. «Prima della partita ho avuto modo di chiarire con la società. Tengo a precisare un unico aspetto: ho atteso fino all'ultimo momento utile prima di fare vertenza alla Turris. Ho sperato fino all'ultimo di essere contattato per risolvere la questione. Quanto al resto, agli sviluppi successivi, è un dato di fatto che per come sono andate le cose sia stato io l'unico a pagare. Ho subito una decurtazione della somma che mi spettava in virtù di un pagamento effettuato lo scorso anno ma che in realtà si riferiva alla stagione precedente. Probabilmente, questo sento di dirlo, la stessa società non ne era a conoscenza. Colantonio si sta comunque prodigando per il bene della Turris, questo è un dato di fatto e gli va riconosciuto ampio merito in tal senso. L'accoglienza negativa? Nel calcio ci sta, ma non toglie nulla all'affetto che provo per la Turris. C'è stato anche qualcuno che mi ha accolto diversamente, ma non voglio più parlare di questa vicenda. Tengo solo a precisare che non sono legato a nessun presidente. Io faccio l'allenatore: ieri alla Turris, oggi a Manfredonia, il prossimo anno chissà dove. Rispondo del lavoro che svolgo sul campo».

Non le manda a dire, Baratto, quando il discorso si sposta sulla sconfitta patita dai suoi. «Gara decisa dalle decisioni assurde, deliranti, della terna arbitrale. Il nostro secondo gol era regolarissimo, il pari della Turris, invece, viziato da un fuorigioco. Il rigore decisivo, poi, ha dell'assurdo. La verità è che il Manfredonia è stato derubato e che la partita l'hanno decisa l'arbitro ed il pubblico. Il Liguori era decisamente caldo. Come andrà la corsa salvezza? Spero si salvino sia il Manfredonia che la Turris».
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