Benevento, manca il cinismo: tra recuperi e ko in rimonta

C'è un atavico difetto che la squadra si porta dietro

Benevento, manca il cinismo: tra recuperi e ko in rimonta
Benevento, manca il cinismo: tra recuperi e ko in rimonta
di Oreste Tretola
Sabato 17 Febbraio 2024, 10:16
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Cambiano gli allenatori ma c'è un atavico difetto che il Benevento si porta dietro. Quello di non chiudere le partite e di vincerle con sofferenza o di subire rimonte, pareggiandole o perdendole. Da Andreoletti ad Auteri questo problema si ripresenta puntualmente per i giallorossi, a volte viene camuffano dai tre punti, ma a volte emerge quando i tre punti sfumano a pochi metri dal traguardo, come successo giovedì sera contro il Cerignola. Senza dimenticare i meriti dei pugliesi, che nel finale di gara hanno rischiato anche di fare bottino pieno, i giallorossi però, dopo il gol del vantaggio di Capellini, hanno visibilmente abbassato i giri del motore, non creando più occasioni da gol, fino all'88', quando Lanini ha calciato a lato con il destro in area di rigore. Una chance probabilmente frutto anche della reazione dopo il pari di Capomaggio.

«Non siamo stati bravi sul piano della mentalità perché a un certo punto abbiamo pensato a gestire, questa cosa non mi è piaciuta», ha ammesso Auteri nel post partita. Fin dalla prima giornata di campionato, i sanniti hanno dimostrato un'incapacità di gestire l'andare in vantaggio per primi. A Torre del Greco fu il gol di Pastina, dopo un quarto d'ora di gara, a portare avanti la «Strega», che successivamente sprecò la palla del raddoppio con Ciano, prima di subire il tris corallino con Maniero, Cum e D'Auria.

Anche l'1-0 della seconda giornata contro la Virtus Francavilla, firmato Ferrante, non fu privo di sofferenze, come la vittoria casalinga col Taranto per 2-1, con gli ionici in gol nel quarto d'ora finale e che provarono fino alla fine a trovare il pari.

Ferrante firmò anche la vittoria di misura contro il Brindisi sul neutro di Picerno, nel finale fu necessaria una super parata di Paleari su Bizzotto per fermare i pugliesi. Anche le due vittorie di misura, tra fine ottobre e inizio novembre, contro Potenza e Messina furono caratterizzate dal dover difendere il vantaggio nel finale. Contro i lucani Benedetti rischiò l'autogol in zona recupero, contro i peloritani i giallorossi sprecarono almeno tre nitide occasioni per mettere in ghiaccio il risultato. Nel match dello scorso 13 novembre, il Benevento fu raggiunto due volte dal Giugliano: i gol di Marotta prima e Karic dopo furono pareggiati da Ciuferri e Oviszach.

Quella contro il Monterosi sembrava dover essere un'agevole vittoria, ma il gol di Bittante a quattro minuti dal 90' ha fatto vivere un finale poco tranquillo alla squadra all'epoca guidata ancora da Andreoletti. Finita la parentesi in panchina dell'allenatore bergamasco e iniziata quella di Auteri, il Benevento però ha continuato a mostrare questo difetto, sintomo di come la cosa sia in qualche modo insita nella mentalità dei calciatori. Alla prima con il trainer siciliano in panchina, il Benevento ha battuto la Turris 3-2. Per oltre 70' i giallorossi sono stati in vantaggio di due gol, quelli realizzati da Ciano e Improta.

Poi gli ospiti hanno accorciato con De Felice, il 3-1 realizzato da Ciciretti non ha scoraggiato i corallini che hanno accorciato ancora con D'Auria in pieno recupero. A Taranto i sanniti hanno subìto la rimonta della squadra di Capuano che, nel finale, è andata vicinissima alla vittoria. Benevento avanti con Berra, pari di Kanouté, 1-2 di Ciano e 2-2 di Simeri; proprio sull'ex Bari Paleari ha dovuto compiere un miracolo al 94'. Anche nella vittoria per 2-0 contro il Brindisi di tredici giorni fa, la «Strega» ha rischiato più volte di rimettere in partita i pugliesi. Dopo le reti di Lanini e Starita, infatti, la squadra ha smesso di pigiare sull'acceleratore e sono serviti ancora tre miracoli di Paleari su Bunino e Bagatti per non compromettere il risultato.

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