Son Fastidio e me ne vanto: «La comicità è breve e punk»

Son Fastidio e me ne vanto: «La comicità è breve e punk»
di Stefano Prestisimone
Lunedì 21 Agosto 2017, 13:50 - Ultimo agg. 23:21
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Note di chitarra «rosatronica» o di tastierino «robotronico», brani di pochi secondi che si chiudono con battute fulminanti: «Triste, sono molto triste perché mi fa male il dente... si sono proprio triste perché mi fa male il dente. La canzone si intitola: Sono giù di molare». Oppure: «Faccio continue domande al pavimento, pongo spesso quesiti al pavimento... La canzone si intitola Parchè». Nella carovana dei comici lanciati in questi anni da «Made in Sud», uno dei nomi alternativi rispetto alla comicità classica è quello di Gino Fastidio, il surreale personaggio un po' sballato che mescola musica punk e freddure alla Groucho Marx. E che nella vita è proprio come in tv, senza filtri.
Stasera Gino Fastidio sarà sul palco napoletano di «Ridere», la rassegna del Maschio Angioino, in uno spettacolo con Mino Abbacuccio che prevede due set separati.

«Farò i miei classici e qualcosa di più recente, sicuramente un bel numero di pezzi steghedè, ovviamente anche l'uomo dei fuochi, con il suo cappottone, l'uovo e il colombo finto ma soprattutto con il suo potente messaggio ecologista. Ma, se sono in vena, potrei anche riproporre il mio Salvatore Conte che ho fatto in alcune puntate di Made in Sud nel pezzo dei Gomorroidi. Un'idea nata per caso. Mi veniva bene la voce del personaggio della serie Gomorra e allora ci siamo inventati qualche trovata comica sempre basata sui giochi di parole e sui tormentoni del boss. Racconto che da quando mi hanno ucciso a Gomorra mi sono inventato un altro mestiere, ma tengo sempre le mani in pasta. Come mai? Perché faccio o pizzaiuolo».

Nato e cresciuto al rione Bellizzi di Secondigliano, lei ha cominciato la sua carriera come musicista rock nel 2005.
«La verità è che sono un grande musicista mancato, ma ho tempo per recuperare. Anzi sto già recuperando. Perché oltre ad aver collaborato con Daniele Sepe in Capitan Capitone e i fratelli della costa, sto lavorando al mio disco che potrebbe uscire in autunno. Un lavoro molto vario, ci sarà il mio punk ma anche un po' di elettronica e di motivetti da telefonino. E sempre l'ironia e il grottesco. Ci sarà l'invettiva contro chi non restituisce gli accendini in Zuzzuse o storielle come quella del tipo che sale in ascensore con 8 pizze in mano e ha un prurito alle parti basse irresistibile. E chiede alla ragazza che viaggia con lui se è disposta ad alleviargli la pena. Insomma, la risata non mancherà. Vorrei fosse una sorta di concept album, con tante micro canzoni ma con un filo conduttore che alla fine unisce tutto».

Per «Made in Sud», dopo anni di successi, è stata una stagione complicata. «Per me è stata una bella edizione, per certi versi eccezionale visti i cambiamenti pesanti che ha dovuto subire. Si è parlato tanto di Gigi D'Alessio in conduzione e io di lui posso solo dire benissimo. Innanzitutto è una carissima persona, e poi si è messo in gioco, in discussione, rischiando personalmente in un ruolo anomalo per lui. E se l'è cavata alla grande. Credo che il vero errore sia stato quello di focalizzare tutta l'attenzione di questa edizione sul cambiamento in conduzione. Perdendo di vista le novità proposte quest'anno che sono state tante e importanti, le new entry, i pezzi proposti da Arteteca, Ditelo Voi, Caiazzo, Iorio, i miei brani punk-comici con la band. Di sostanza ce n'è stata, ma è rimasta un po' nell'ombra. Ma nessuno può togliere al programma cinque anni strepitosi in prima serata su Raidue».
E ora cosa accadrà al gran carrozzone comico? «Sono sicuro che Made in Sud proseguirà, non so quando, ma ci vedrete ancora».