Marco Liorni a L'Eredità: «Non sono amico di nessun politico ma vorrei andare all'Europarlamento. Il momento più brutto? Dopo il Grande Fratello»

Marco Liorni a L'Eredità: «Non sono amico di nessun politico ma vorrei andare all'Europarlamento. Il momento più brutto? Dopo il Grande Fratello»
Martedì 19 Dicembre 2023, 09:56 - Ultimo agg. 14:45
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Marco Liorni si prende tutto. E senza l'aiuto della politica («Non sono amico della Meloni e di nessuno») anche se un domani «mi piacerebbe andare al Parlamento Europeo». I numeri di Reazione a Catena dicono che ogni sera 4 milioni di spettatori (26% di share) lo seguono, forse lo venerano pure. Per questa ragione la Rai ha deciso di cambiare, fare retromarcia su Pino Insegno. Ora condurrà L'Eredità.

Il caso Pino Insegno

E pensare che secondo alcuni sembrava che Pino Insegno dovesse prendersi Reazione a Catena. «Non so se è andata proprio così - racconta al Corriere della Sera - e se qualcuno ha fregato qualcosa.

Diciamo che stavo benissimo a Reazione a Catena, ma un giorno mi hanno proposto L’Eredità. Poi magari ci cambieranno di nuovo... Ma sono onorato per avere l’opportunità di un programma storico, condotto da grandi come Fabrizio Frizzi». Ma prima di lasciare Reazione a Catena si è fatto un bel pianto liberatorio: «Ero nello studio di Reazione a Catena per l’ultima puntata.Non c’era nessuno, tutti via: tecnici, pubblico, squadre, autori. Le luci spente, solo neon accesi e qualche carta perterra. Mi è passato davanti un pezzo di vita, sono stati cinque anni intensi. Ho pianto come una fontana, è stato liberatorio».

La moglie

Marco Liorni ha fatto di tutto nella vita. Dal bagnino in uno stabilimento a Gaeta al traslocatore. Marco è rimasto così, una persona normale. Merito dei suoi genitori: «Mio padre era grandi slanci di gioia e anche grandi malinconie. Mia madre è più stabile e saggia. A me e mio fratello hanno dato l’esempio, ma poi quelle che rimangono più dentro sono le emotività». Registra Reazione a Catena a Napoli e mangia in camera in albergo da solo ma «cammino anche molto da solo, qualche volta viaggio anche da solo. Era un momento in cui avevo bisogno di stare da solo. Ma non c’era niente di misterioso: pure se volessi, ’ndo vado? Con mia moglie Giovanna abbiamo un rapporto molto franco».

Il Grande Fratello

Torniamo al lavoro. Al Corsera "ringrazia" Cristina Parodi e sua figlia. «Si è dovuta assentare per qualche mese e nessuno voleva condurre Verissimo per così poco tempo. Era il ’97. Io l’anno prima ero l’inviato e così Giorgio Gori e Gregorio Paolini mi hanno scelto per la supplenza». Il momento più difficile? «Dopo 7 anni di Grande Fratello. Niente tv per 4 anni». E li arriva la paura di dover cambiare lavoro. «Mi ero dato come deadline il dicembre 2011, dopo aver portato per tutto quel tempo i miei progetti di programmi a tutte le persone che conoscevo. Ma la risposta era sempre la stessa: mi vedevano come quello del Grande Fratello. Mi ero dato quel limite perché ormai era una situazione molto frustrante». Ma nessun piano B. «No, più che altro era una liberazione dalla frustrazione del Piano A: avrei smesso di fare tv e avrei continuato solo con la radio. Poi a novembre arrivò l’occasione di un numero zero per la Rai, Perfetti innamorati».

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