Sanremo, l'elogio di Maria alla Rai: «Ma a Mediaset più liberi»

Sanremo, l'elogio di Maria alla Rai: «Ma a Mediaset più liberi»
di Marco Molendini
Sabato 11 Febbraio 2017, 08:00 - Ultimo agg. 12 Febbraio, 00:39
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Non dice no, Maria, ora che sta per scendere dal Festival. «Non posso dire che non lo farò più» dice. Ma c'è un vincolo: «Non farei mai la direttrice artistica, la scelta delle canzoni per me sarebbe una cosa rognosa».
Amici, però, vive di scelte.

«Ma qui è diverso. Non so quante canzoni ti arrivano e non conosco i retroscena, le pressioni, gli equilibri. Non fa per il mio carattere».
 

 


E tutto il resto?
«Non finisce mai e te ne accorgi solo quando ci sei, uno da casa non se la può immaginare. La prima sera sono tornata in albergo sfinita, ma con sollievo. Poi ho pensato che c'erano altri quattro giorni».

Allora è d'accordo con chi dice che nel panettone sanremese ci sono troppi canditi?
«Da un lato sì, è troppo inzeppato. Ma la Rai lo gestisce in modo geniale. Fa quello che Mediaset non fa mai sul fronte autopromozionale, facendo sfilare tutti i suoi prodotti, da Dalida alle fiction e mettendo insieme tutti i gusti possibili, per le canzoni e i personaggi. È per questo che raggiunge numeri che sono un sproposito, solo la Nazionale riesce a fare altrettanto».

Ha vinto anche lei. A Mediaset come l'hanno presa?
«Piersilvio era stato subito favorevole al mio prestito da quando glielo ho detto, a Natale. Ho dovuto aspettare perché Carlo mi aveva chiesto di tenerlo segreto. Ci ha messo due minuti a darmi l'ok. E il giorno del debutto mi ha scritto: «Cara Maria sono con te».

Confalonieri non era della stessa idea.
«Ma Confalonieri lo sento al massimo tre volte l'anno, abbiamo rapporti molto occasionali».

Le hanno fatto un contratto molto sostanzioso e lunghissimo. Non si sente a disagio con un impegno così a lungo termine?
«Quattro anni: secondo me la scelta lunga deve fare paura più a loro».

Ma li ha presi per il collo: stava per mollarli andando a Discovery.
«Era una proposta bellissima, mi davano un canale. Ne ho parlato con Piersilvio e gli ho spiegato che l'idea mi intrigava, non era un problema economico. Alla fine, però, ho scoperto che il canale sarebbe stato riempito solo con i programmi che già faccio. Non avrei avuto la possibilità di lavorare con altri. E ho deciso di restare».

La Rai si è mai fatta avanti?
«Solo dopo il primo anno di Amici. Guglielmi mi voleva a Rai 3 per Chi l'ha visto, ma soprattutto Minoli a Rai 2 per un Mixer giovani. L'idea mi seduceva, lo dissi a Giorgio Gori, allora direttore di Canale 5, Confalonieri intervenne e, alla fine, sono rimasta».

Carlo Conti lo vedrebbe bene a Mediaset?
«Lo vedo molto integrato dentro la Rai. Ma lavorare a Mediaset significa essere completamente liberi, anche politicamente. Io ho potuto invitare Roberto Saviano ad Amici, nonostante le sue uscite sul Cavaliere e su Marina».

Vedendo lavorare Conti in questi giorni si è data un'idea su chi di voi due è più sgobbone?
«Sicuramente lui lavora molto più di me. Ma ha un vantaggio, una cosa che io non ho. Se ne frega dei giornali. Io invece leggo tutto e, quello che dicono di me, conta. Se avessi dovuto affrontare quello che lui ha subito sarei diventata matta».

Carlo è stato bersagliato di critiche per il suo compenso, lei ha scelto di venire gratis, per di più sulla rete concorrente. Non è imbarazzante?
«Ma io guadagno bene e vado solo nei posti che mi piacciono e dove posso divertirmi. Non avevo certo intenzione di fare un insulto a chi lavora».

Ha detto subito, appena arrivata a Sanremo, che lei non ha scelto nulla: come mettere le mani avanti e spiegare che la responsabilità sarebbe stata tutta di Conti.
«È vero, non ho scelto un ospite. Ma, se avessi ritenuto che la situazione non andava bene per me, non sarei venuta. Ho scelto nella scaletta la parti in cui essere presente e le ho modulate a modo mio. Restando me stessa».

Non si è sanremizzata neanche un po'?
«Forse qualcosa, per esempio indossando gli abiti lunghi. Ma stasera metterò i jeans. E ho rifiutato le scale».

Conti ha detto che vuole mollare il Festival. Lei cosa gli consiglierebbe?
«Lui ha la sua solidità tutta toscana, sa cosa fare».

Il suo grande successo ha coinciso con un momento di grande illuminazione dei toscani in Italia.
«Già, è successo altre volte, coi liguri, gli emiliani. Succede».

Maria, Maurizio cosa le ha detto in questi giorni?
«Il Festival gli è piaciuto. Poi mi ha avvertito: quando torni a casa, domani pomeriggio, entra piano, sono in collegamento con l'Arena».