I segreti di Gomorra 4, nella fiction irrompe la storia ​del clan Polverino

I segreti di Gomorra 4, nella fiction irrompe la storia del clan Polverino
di Alessandra Farro
Giovedì 9 Agosto 2018, 08:30 - Ultimo agg. 16:15
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Dopo l’ingresso dell’Alleanza voluta da Genny Savastano (Salvatore Esposito) nella seconda stagione, di Sangue Blu & Company nella terza, anche la quarta tranche di «Gomorra» vedrà protagonista una nuova fazione sul fronte del Sistema: si tratta di parenti del boss di Secondigliano che si legherà a loro per affari criminali. La nuova famiglia è ispirata ai Polverino, clan camorristico di Marano fortemente legato ai Nuvoletta, che resta radicato nell’area flegrea anche a dispetto di arresti, sequestri e condanne. Così ispirata che nella sceneggiatura i camorristi erano originariamente chiamati i «Polvere», poi la produzione ha deciso di cambiar loro cognome, perché troppo somigliante all’originale.

Patrizia Santoro (Cristiana Dell’Anna), ormai al fianco di Genny dopo la morte di Pietro Savastano, troverà un nuovo amore proprio in questo clan, mettendo a rischio equilibri fragili e armati. Genny, intanto, dopo aver perso alleati, moglie e figlio, sarà costretto a scappare a Londra, dove cercherà nuovamente di internazionalizzare i suoi traffici, aprendo una finestra sulla realtà della corruzione finanziaria londinese e del riciclaggio del denaro sporco, di cui lo stesso Roberto Saviano, in passato, ha parlato al parlamento britannico. 
 


Portare Genny fuori da Napoli, stavolta, assumerà un significato diverso: quando andò in Honduras alla ricerca di nuove strade per il traffico della droga ne tornò cambiato, più forte e determinano, pronto per il ruolo di boss. Stavolta dovrà prendere decisioni difficili per proteggere la famiglia, svelando la sua emotività, ma anche dubbi e crepe nella ferocia camorristica, peraltro già intraviste nella serie precedente in Ciro l’Immortale.

Lui, Marco D’Amore, ritornerà: morto come criminale nella fiction, ha vestito i panni di regista di alcune delle dodici puntate della quarta serie, insieme a Francesca Comencini e Claudio Cupellini. Eppure Salvatore Esposito sui social scherza: «Come andrà a finire tra Gennaro Savastano, Patrizia, Sangue blu, Valerio e i fratelli Capaccio, ultimi superstiti della squadra dei confederati? Ma soprattutto... Ciro è morto davvero oppure no? #Nunsapitchevaspett».

Domande anche sul destino di Patrizia che, dopo l’omicidio di Scianèl (Cristina Donadio), ha postato delle fotografie con delle strane cicatrici che potrebbero lasciar pensare a una sua scomparsa dal set. Il produttore Riccardo Tozzi risponde in un’intervista a «Deadline»: «Nessuno è al sicuro. È stata una decisione consapevole fin dall’inizio per rendere tutto credibile. È come una tragedia greca».

 

Se l’inizio di tutto ha avuto il suo cuore a Secondigliano, se la terza serie ha guardato alle paranze dei bambini ed è entrata nel centro storico partenopeo, stavolta le sceneggiature ci portano anche in altri snodi nevralgici della narrazione criminale campana, guardando alla provincia casertana, da Castel Volturno a Villa Literno.
Si gira fino a novembre, anche in pieno agosto, con un contratto che vincola gli attori a non abbronzarsi e che li costringe a indossare giacche di pelle e maglioni, calzini e cappelli, mentre il caldo rende l’aria irrespirabile. Obbligati a mantenere il silenzio, non possono pubblicare neanche una foto o una dichiarazione che possa lasciare intendere qualcosa sulla nuova serie. 

Si gira di notte e di giorno, dopo le riprese a Londra e a Bologna, è la volta di Napoli, tra le strade del centro storico dove Sangue Blu (Arturo Muselli) e Valerio (Lori De Luna) cercano di consolidare la loro supremazia, ma ci sono delle difficoltà che non avevano calcolato.

La quarta stagione andrà in onda nella primavera del 2019 e si comincia già a immaginare di portarla di nuovo sul grande schermo, dopo il successo della proiezione delle prime due puntate della terza serie al cinema, anzi Andrea Scrosati di Sky Italia dichiara: «Penso che dovremmo essere più aggressivi e andare oltre i due episodi».
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