Chef Cannavacciuolo torna in tv con ​«Cucine da incubo»
In missione per salvare ristoranti in crisi

Una scena della prima puntata di «Cucine da incubo»
Una scena della prima puntata di «Cucine da incubo»
di Mariagiovanna Capone
Sabato 24 Febbraio 2018, 14:23
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Dopo aver solcato i mari della nostra Penisola con «‘O mare mio», lo chef Antonino Cannavacciuolo torna protagonista con la nuova stagione di «Cucine da Incubo» prodotta da Endemol Shine Italy per Discovery Italia, che debutterà in prima tv assoluta domenica 25 febbraio alle 21.25 sul canale Nove.
Sei puntate inedite che racconteranno le nuove missioni in giro per l’Italia dello chef stellato dalle grandi capacità imprenditoriali, per cercare di salvare alcuni ristoranti in crisi. Cannavacciuolo metterà la sua esperienza al servizio dei ristoratori che, grazie ai suoi consigli, potranno superare problemi come disorganizzazione, menù obsoleti, piatti che non incontrano il favore dei clienti, servizio improvvisato e incompetenza.
Questa nuova edizione racconterà come il lavoro in cucina possa diventare positivo e propositivo, anche in senso sociale. Tra gli interventi, quello di uno chef non vedente che, grazie alla sua determinazione, continua a destreggiarsi dietro ai fornelli, anche meglio di prima, diventando un vero esempio per il titolare di un ristorante romano, protagonista della prima puntata, travolto dagli affanni e totalmente disorganizzato; l’aiuto eccezionale di un gruppo di bambini di una scuola elementare a due fratelli ristoratori, perennemente in conflitto; la storia di un ristorante di un paese colpito dal terremoto nelle Marche, che deve trovare le giuste motivazioni per andare avanti, ripartire e magari trasformarsi in un motore per tutta la comunità. Tra le altre località di questa edizione ci saranno: la provincia di Genova, la provincia di Lucca e per la prima volta lo chef andrà in Abruzzo in provincia di Chieti e in Sardegna, in provincia di Oristano.
Nella prima puntata di questa nuova edizione, chef Cannavacciuolo fa tappa a Roma, al ristorante «Er Barone» gestito da Romano, definito da tutti «il gigante buono». Romano ha rilevato questo locale circa due anni e, nonostante non avesse esperienze nel campo della ristorazione, ha deciso di intraprendere questa avventura. Che, però, non si è rivelata delle più rosee. Un po’ per inesperienza, un po’ per il suo carattere esuberante, focoso e colorito, in cucina i fuochi d’artificio sono sempre all’ordine del giorno: basta anche solo una comanda per mandare in ansia Romano, che comincia a imprecare e urlare dietro a tutti. Le sue vittime preferite sono la moglie Lorella, figura jolly del ristorante (per un periodo è stata anche in cucina con Romano) e tutti i cuochi e aiuto cuochi che si sono avvicendati in questi due anni.  Romano sa che la poca organizzazione, la scarsa esperienza di tutto lo staff e il panico che regna sovrano in cucina hanno reso la situazione particolarmente difficile e per questo ha deciso di chiedere aiuto a chef Cannavacciuolo. E in suo aiuto arriverà anche Antonio Ciotola, uno chef che qualche anno fa ha perso la vista ma che, grazie alla sua determinazione e a una positività fuori dal comune, ha in brevissimo tempo ripreso in mano la sua vita, la sua professione e il suo ristorante, sviluppando nuove sensibilità e imparando a destreggiarsi dietro ai fornelli anche meglio di prima. La sua sarà una grandissima lezione, non solo di organizzazione ma anche di vita, per Romano.
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