Sanremo, le pagelle di Vacalebre ai Giovani

Francesco Gabbani, Sanremo 2016
Francesco Gabbani, Sanremo 2016
di Federico Vacalebre
Sabato 13 Febbraio 2016, 13:20 - Ultimo agg. 23:34
2 Minuti di Lettura

Francesco Gabbani fa il bis, vincendo Festival e premio della critica, cancellando così anche le ombre del pasticciaccio del televoto ripetuto giovedì sera. Ma il migliore degli otto era decisamente Mahmood.

Cecile: «N.E.G.R.A.».
Intro e inserto rap debolissimi, refrain e j'accuse indovinato e orecchiabile. Voto: 5 e mezzo

Chiara Dello Iacovo: «Introverso».
Uno scricciolo emozionato ed emozionante, più della sua canzone ad effetto. Voto: 5

Ermal Meta: «Odio le favole».
Autore di successo per Emma, Mengoni, «Braccialetti rossi» e persino Fedez, cerca ancora il suo stile da interprete. Voto: 5

Francesco Gabbani: «Amen».
Nessun riferimento religioso, anzi («Gesù s'è fatto agnostico»), come nessun riferimento politico contiene quell'«avanti popolo» che il cantautore, nè credente nè militante, usa più come claim che come slogan. Una filastrocca elettronica, con cadenze postbattiatesche: il popolo spera in un miracolo, ma non arriverà. Amen. Voto: 6 e mezzo

Irama: «Cosa nascerà».
Rap-pop che non graffia: non basta scrivere cose come «Volevo soltanto essere parte di un gruppo/ sentirmi come voi accettato in tutto/ ma poi inizai a farmi brutto/ tornano a casa distrutto». Voto: 5

Mahmood: «Dimentica».
Il pezzo non è un capolavoro, ma la voce del ragazzo, mamma sarda e papà egiziano, è la migliore sorpresa di questo Sanremo: è speziata, screziata, oscuramente dolce, ricche di echi che vengono da lontano e portano lontano. Voto: 7 e mezzo

Michael Lonardi: «Rinascerai».
Un tenore italoaustraliano alla ricerca di un neobelcantismo più raffinato di quello del Volo. La voce promette bene. Voto: 5 e mezzo

Miele: «Mentre ti parlo».
Già in partenza sembrava avere da dire molto più della sua canzone, ma qui è stata travolta dagli eventi e dalle polemiche. Voto: 5 e mezzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA