Sanremo2018, Fiorello mattatore: standing ovation per il duetto con Baglioni

(Foto di Giacomo Gabrielli/Ag. Toiati)
(Foto di Giacomo Gabrielli/Ag. Toiati)
Martedì 6 Febbraio 2018, 20:45 - Ultimo agg. 7 Febbraio, 10:21
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Doveva fare lo "scaldapubblico", si prende la scena con una doppia, irresistibile performance. È Fiorello il re della prima serata di Sanremo firmato da Claudio Baglioni: lo showman gioca con la par condicio invitando il pubblico - non inquadrato - ad alzare le mani per rivelare come voterà, spara battute a raffica su Erdogan «che sta venendo a Sanremo perché ha saputo che ci sono 1300 giornalisti liberi», sul candidato premier M5S Di Maio, «il toy boy di Orietta Berti, e se vince il vertice Rai va a casa», sul «canone che pagano tutti perché sta in bolletta, e se staccano la corrente non si vedono Netflix e Sky».
 

 

La serata si apre con il brivido di un incursore in giubbotto blu che sale sul palco eludendo i controlli: «Sono due mesi che cerco un contatto con il procuratore della Repubblica», dice prima di essere portato via. «Faccio il Pippo Baudo della situazione», reagisce pronto Fiorello. Poi dilaga: «Domani qui viene Gentiloni», si rivolge al dg Rai Mario Orfeo in platea scherzando sulle elezioni: «Occhio che il 4 marzo arriva, se vince il toy boy di Orietta Berti, si va a casa poi». Ne ha per le canzoni («Il preludio di Chopin a confronto è una samba»), per i superospiti («La Rai non bada a spese, io sarò pagato in bitcoin e per avermi su Rai1 Orfeo ne pagherebbe a chilate»), per Baglioni e Morandi («si parlava di scimmiette clonate, loro sono come minimo alla terza copia»). E non esclude l'ipotesi di un ritorno sul palco sabato («Se Orfeo mi raddoppia i bitcoin...). E se il segretario Pd Matteo Renzi in un tweet scrive che «Fiorello ha già vinto», Di Maio ringrazia lo showman per la citazione: «Grandissimo Fiorello a Sanremo, lo prendo come un augurio!».
 


Alla seconda uscita, per "rimpiazzare" Laura Pausini (che al telefono spiega che la laringite l'ha costretta al forfait), Fiorello elettrizza l'Ariston duettando sulle note di E tu, un'idea venuta alle prove al vicedirettore di Rai1 Claudio Fasulo. All'inizio visibilmente teso, Baglioni si arrampica su un monologo sulle canzoni, »che sono come coriandoli d'infinito, piccoli istanti di eternità« e »fanno piccoli miracoli«. Dalla spettacolare scenografia spaziale entrano in scena i compagni di avventura: Michelle Hunziker, in velluto nero e scollatura da brivido, richiama tutti all'ordine (nonostante qualche gaffe), salvo poi regalarsi un bacio in platea con tanto di 'ti risposereì al marito Tomaso Trussardi; e Pierfrancesco Favino, che convince con una performance da mattatore tra citazioni leopardiane, blob di canzoni e imitazioni. Sul palco sfilano i 20 Campioni in gara. Annalisa, super scollatura e tatuaggio tra i seni, canta la sua ballad Il mondo prima di te; Ron emoziona con Almeno pensami, un tuffo nel mondo di Lucio Dalla; The Kolors scaldano l'atmosfera con Frida (mai mai mai), Max Gazzè strizza l'occhio all'opera con La leggenda di Cristalda e Pizzomunno.

Ornella Vanoni, nell'abito scultura bianco, conferma la sua classe e le sue doti di interprete sulle note di 'Imparare ad amarsì, con Bungaro e Pacifico. Sulla scollatura ha l'elleboro bianco, il fiore simbolo della campagna contro la violenza sulle donne esibito anche da Michelle, Annalisa, Stato Sociale, Noemi, Enrico Ruggeri, gli ex Pooh, Elio e le storie tese.
«Questo fiore lo farei mettere agli uomini», dice Ornella. Ermal Meta e Fabrizio Moro mettono intensità nella loro 'Non mi avete fatto nientè, Mario Biondi diffonde un'atmosfera da night club con la sua 'Rivedertì. Ma la sorpresa è lo Stato Sociale: con una performance che ricorda la scimmia di Occidentalìs Karma di Francesco Gabbani, travolge il teatro con la complicità dell'83enne Paddy Jones, salsera acrobatica, sulle note di 'Una vita in vacanzà. Roby Facchinetti e Riccardo Fogli («Dovunque ti giri dietro le quinte c'è un Pooh», avverte Fiorello) cantano Il segreto del tempo, Noemi, con l'elleboro tra i rossi capelli, graffia con 'Non smettere di cercarmì. Tornano i Decibel con "Lettera dal Duca", gli Elii fanno se stessi dicendo "Arrivedorci", Giovanni Caccamo dimostra una conquistata maturità con "Eterno", Red Canzian propone "Ognuno ha il suo racconto", Luca Barbarossa ritorna al festival con il romanesco di "Passame er sale".

È quasi mezzanotte quando in scena arriva Gianni Morandi: emoziona e si emoziona nel duetto con Baglioni in Se non avessi più te, che vale la seconda standing ovation della serata. Poi tocca a Roy Paci e Diodato (Adesso), Nina Zilli, in abito corolla bianco monospalla e fiore in testa (Senza appartenere), Renzo Rubino (Custodire), Enzo Avitabile e Peppe Servillo (Il coraggio di ogni giorno), Le Vibrazioni (Così sbagliato). Baglioni rivela una simpatica complicità con Favino: i due gattonano mentre Michelle intona "E se domani", poi insieme trascinano l'intero cast di "A casa tutti bene" di Gabriele Muccino in 'Bella senz'animà.
Nell'orchestra di bianco vestita (»Love Boat«, la ribattezza Fiorello) spicca il maestro Beppe Vessicchio, che sfoggia un papillon rosso fiammante e spopola sui social in versione Playmobil.


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