The Andrè e l'era
dei senza volto

di Federico Vacalebre
Sabato 16 Giugno 2018, 08:24 - Ultimo agg. 17 Giugno, 11:16
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Generazione senza volto. Siamo passati dagli scognomati dei talent show alle star misteriose, ai fantasmi del palcoscenico metropolitano. La caccia a Elena Ferrante ha fatto il suo tempo, ora il gioco del momento è scoprire chi è Liberato, chi è Banksy, chi è Jorit Agoch, ora anche chi è The André, clone del sommo cantautore italiano che con la sua voce, e la sua chitarrosa musicalità, rilegge gli hit trap.

Andy Warhol ci aveva appena spiegato che tutti abbiamo diritto al nostro quarto d’ora di celebrità, David Bowie che «possiamo essere eroi, solo per un giorno/ possiamo essere noi, solo per un giorno». E poi, tra tronisti e veline, very normal people su cui s’era posata un po’ di polvere di stelle, sono arrivati loro, che la fama, il successo, i soldi, li hanno raggiunti, ma non vogliono essere fermati da sconosciuti per farsi un selfie per strada; poter baciare una ragazza, o un ragazzo, sulla spiaggia, senza il rischio dei paparazzi; vedere di nascosto l’effetto che fa una loro canzone, un loro murales. Una felpa per amico, un cappuccio per proteggersi. Abbiamo tutti diritto al nostro quarto d’ora di segreto.
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