Tra le clip messe on line dalla terza rete Rai, c’è un commovente ricordo del musicista Ezio Bosso, che evoca il suo primo incontro con Pino Daniele: «Fu buffo perché quando gli citai le sue canzoni e gli dissi che da ragazzo l’ascoltavo, lui continuava a dirmi: “Ma ‘overo? Ma veramente un musicista come te ascolta uno come me? Ma sì, Pino! Mi hai accompagnato”. E gli raccontavo di quanti sogni… Penso a “Schizzeche”, anche parole che ho imparato grazie a lui, bellissime». Poi continua: «E così è iniziato questo periodo che da sola collaborazione divenne un’amicizia musicale». Infine, Bosso tira fuori l’ultimo aneddoto legato a Pino, che porta nel cuore: «Volle farmi ascoltare una canzone che aveva scritto tempo fa e che diceva: “Ali di cera si sciolgono come la speranza, ma io volo e volerò”. La trovo meravigliosa».
Se Ezio Bosso è stato uno degli ultimi collaboratori di Pino Daniele, Tulio De Piscopo fu il batterista dello storico “super gruppo” che lo accompagnò nelle prime tournee della sua carriera. Nella clip che lo vede protagonista, Tulio fa visita al vecchio negozio di strumenti musicali, dove il Nero a metà acquistò la sua prima chitarra. E il titolare del punto vendita di via San Sebastiano, Alfredo Cerruti, racconta: «Una volta venne da me tutto contento perché aveva fatto quel film “La mazzetta” (di cui era autore della colonna sonora – ndr) e portò tutte banconote da mille lire». Una chitarra su cui poi Pino avrebbe composto tantissime canzoni, come conferma lo stesso De Piscopo.
Insomma, in attesa della messa in onda del film, per ora l’amarcord corre sui social network e gli utenti non esitano a partecipare a questa ulteriore commemorazione dell’amatissimo autore di “Napul’è” scomparso nel gennaio 2015. «Il mio primo concerto dal vivo: Pino ad Aci Reale (CT) nel 1981: fu costretto a dichiarare alla stampa di essere venuto solo per suonare e non per fare la rivoluzione, che era più o meno quello che al tempo molti ragazzi in Sicilia si attendevano da lui. Grande 🎶 e davvero un'altra epoca...», Scrive Antonio su Facebook. E Patrizia confessa: «Io non amo particolarmente la musica napoletana, ma lui era mitico! L’unico che quando cantava in napoletano mi piaceva». Leonardo invece commenta così: «Un poeta rivoluzionario della tradizione musicale napoletana».