Era prevista per domani l’uscita dell’ep postumo, “Deliverance”, ma gli eredi di Prince hanno deciso di intentare una causa contro Boxill e fermare il lancio del disco. I fan lo aspettavano e lo stesso Ian Boxill, l’ingegnere del suono che ha lavorato con l'artista e che ha portato poi a termine la produzione dei sei brani contenuti nell’album (Deliverance, I am, Touch me, Sunrise sunset, No one else, I am - Extended), ha dichiarato di aver semplicemente assecondato la volontà della pop star: «Prince una volta mi ha detto che ogni sera andava a letto pensando ai modi per ignorare le principali etichette e per far arrivare la sua musica direttamente al pubblico. Quando abbiamo deciso di rilasciare questo importante lavoro, abbiamo scelto di appoggiarci ad un’etichetta indipendente (la Rma con sede a Vancouver, ndr) perché era quello che avrebbe voluto fare Prince».
Talmente indipendente che Boxill ha bypassato i permessi degli eredi di Prince, inciso e deciso di pubblicare il disco (già in preordine sulle piattaforme digitali) sostenendo, come riporta Npr, che ci fosse un accordo tra lui e Prince in base al quale le canzoni sarebbero rimaste di proprietà del primo. Eppure gli eredi, intanto, hanno fermato l’uscita dell’ep e chiesto la restituzione dei master. Nel ricorso, già in mano al Tribunale federale, si legge che il disco «avrebbe potuto danneggiare seriamente e irreparabilmente gli interessi degli eredi e dell’etichetta e che ogni pubblicazione non autorizzata priva Prince (quindi gli eredi) della possibilità di scegliere cosa pubblicare e quando».