«C’avete pensato buono?». La domanda è di Massimo Ranieri poco prima di salire sul palco dell’Ariston a chi gli chiede se si aspettava di ricevere il Premio Tenco come operatore culturale. «Mi dimentico di avere 66 anni. E a 'na certa età ricevere un tale riconoscimento ti permette di dire “Io c’ero?”». Si esibirà durante la seconda serata della 41esima edizione (19-21 ottobre) al Teatro Ariston di Sanremo dal tema “Terre di Mare”. Ranieri sarà accompagnato dall’Orchestra Sinfonica di Sanremo diretta da Mauro Pagani (che nel 2011 ricevette dal Club Tenco lo stesso Premio) sulle note di “Nottata e sentimento”, “Marechiaro”, "Scètate”, “Guaglione”, “Spingule francesi”.
«Ricevere questo premio mi dà una sensazione particolare. Io Luigi Tenco non l’ho conosciuto, l’ho visto solo una volta da lontano. Giubbotto di renna beige e pantalone nero. Sono rimasto pietrificato dall’emozione, e severo com’era nel suo aspetto, non mi sono azzardato a chiedergli un autografo».
Insieme a Massimo Ranieri, premiato come operatore culturale anche Camanè, il cantante portoghese che ha portato la sua musica fado contemporanea nel mondo.
Sul palco anche il chitarrista argentino Juan Carlos Flaco Biondini che aprirà con “Cielo de los tupamaros”, Peppe Voltarelli («vengo da un posto di mare in Calabria dal quale me ne sono andato trent’anni fa e questa sera interpreterò invece grandi autori che hanno scritto a proposito dei porti del Nord, prima o poi però dovrò riuscire a scrivere una canzone sul porto di Gioia Tauro»), il gruppo dei Dinatatak tra ritmo ed eleganza, Massimo Priviero con “Fiume”, “Grande mare” e “Bataclan” («Canto le storie delle tre sponde dell’Adriatico perché vengo dal mare, mio nonno era pescatore»).
«Il cast è stato scelto in base al tema Terre di Mare – aveva spiegato il responsabile artistico Sergio Secondiano Sacchi -. Trattandosi di una rassegna basata su un progetto e non su una semplice sfilata di cantanti, e volendo disegnare una mappa delle realtà musicali legate alle culture marinare più rappresentative, e non solo a quelle italiane, la costruzione del cast è diventata quasi automatica.