Negramaro, a San Siro l'audio via col vento. Pioggia di critiche sul web

Negramaro, a San Siro l'audio via col vento
Negramaro, a San Siro l'audio via col vento
di Carlo Mandelli
Giovedì 28 Giugno 2018, 05:01 - Ultimo agg. 15:30
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MILANO - «Come dieci anni fa, la prima volta». La voce è quella di Giuliano Sangiorgi che con i Negramaro ieri sera a San Siro ha aperto ufficialmente il nuovo tour negli stadi, dopo la data zero di qualche sera fa a Lignano e nonostante i problemi di audio che a inizio concerto hanno penalizzato alcuni settori dello stadio. Problemi che hanno scatenato una valanga di critiche sul web.

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È un viaggio attraverso vent'anni di carriera di una band, la struttura della nuova carrellata di date live dei sei, che si sono presentati con uno show inedito, muovendosi sul palco firmato Giò Ponti, interagendo con il pubblico e ricordando i dieci anni passati dal primo San Siro della carriera.
«Da allora ad oggi sono successe tante cose - ha commentato Andrea Mariano - e per questo appuntamento abbiamo lavorato molto. Non c'è mai stato un concerto dei Negramaro così dinamico».
Un live in movimento, tra proiezioni e led, pedane che cambiano posizione grazie a un sistema wireless e un duetto virtuale di Giuliano Sangiorgi sulle note di Senza fiato, con la voce di Dolores O'Riordan, la cantante dei Cranberries drammaticamente scomparsa lo scorso gennaio e con la quale la band aveva collaborato proprio per quel brano, inserito nel best of multiplatino Una storia semplice.
Nella scaletta del concerto, che dopo Milano replicherà a Roma (sabato), Pescara (5 luglio), Messina (8 luglio) e Lecce (13 luglio), ci sono oltre venti titoli, da Fino all'imbrunire a Nuvole e lenzuola, passando per vecchi e nuovi successi e compresa quella Per uno come me, che Sangiorgi ha scritto pensando al dramma dei migranti in mare. «Non è più tempo di ridere solamente per i meme sui social - ha detto la voce dei Negramaro a proposito - ma di prendere una posizione precisa. Le persone hanno diritto di realizzare il loro sogno di invecchiare sulla terra ferma, ovunque il mare li abbia spinti». E poi: «Il mare deve tornare a essere un luogo di speranza, non un cimitero».
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