Morrissey rincara la dose: «L'Italia è pericolosa come la Siria»

Morrissey rincara la dose: "L'Italia è pericolosa come la Siria"
Morrissey rincara la dose: "L'Italia è pericolosa come la Siria"
Sabato 8 Luglio 2017, 20:20 - Ultimo agg. 13 Marzo, 09:07
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Non accenna a placarsi la furente polemica tra Steven Patrick Morrissey, ex leader degli Smiths, e la Polizia di Stato.



Come già raccontato nei giorni scorsi, il cantante, che si trovava a Roma per alcune registrazioni e per pianificare alcune date italiane del tour, martedì sera ha avuto un pesante diverbio con un agente che lo aveva fermato mentre il suo autista percorreva via del Corso a velocità sostenuta e contromano. Ora il caso si arricchisce di un nuovo capitolo, perché Morrissey ha gettato benzina sul fuoco.



«Sono stato terrorizzato e sono caduto nella provocazione» - ha riferito il cantante britannico a Metro.co.uk - «L'Italia è come la Siria, non ha una stabilità morale. Non è normale che i tutori dell'ordine si comportino così, l'Italia sta diventando uno dei paesi più pericolosi al mondo e con questi psicopatici armati liberi di girare per le strade di Roma i migranti finiranno per fare di tutto pur di tornare in Libia». Sicuramente non il miglior modo di stemperare la tensione dopo l'annullamento delle date italiane del tour, previste per settembre, con una motivazione pesante: «In Italia, con quegli psicopatici in giro, non mi sento al sicuro».
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