Michele Zarrillo: «Mia madre mi
riempiva le tasche di corni»

Michele Zarrillo: «Mia madre mi riempiva le tasche di corni»
di Francesca Cicatelli
Martedì 11 Aprile 2017, 23:55
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Idrata la voce con un'aranciata espressa, la preferisce all'altro espresso, il caffè napoletano, prima dell'esibizione. Ma consiglia all'agente di non perdersi l'assaggio della tazzina di nero che gli hanno offerto: "una vera delizia". D'altronde Michele Zarrillo ha origini campane da parte di madre, era lei a riempirgli le tasche di corni e solo dopo molto tempo si è riuscito a spiegare quei "ritrovamenti" di ogni forma e colore tra i suoi oggetti.  Il suo autografo è quello che ci diciamo tutti i giorni: ti voglio bene, baci, saluti ma con un valore diverso per lui che è "appena rinato" dopo l'infarto che lo ha colpito.

Oggi a Napoli per un inatteso firmacopie alla libreria Mooks e poi al Teatro Diana per il suo "Vivere e Rinascere Tour" è un uomo "nuovo - racconta - Anche grazie a nuovi collaboratori, ho trovato la forza dopo tre anni di uscire dal torpore". E' agnostico, la malattia non l'ha avvicinato alla fede in un dio, ma l'ha condotto ad una maggiore spiritualità.  Crede nell'uomo e nella volontà. "La vita - dice - è proiezione della mente, dovremmo esserne consapevoli e risparmiare a noi e agli altri le cattive azioni". I problemi al cuore, l'infarto e la lontananza dalle scene gli hanno insegnato il vero senso del carpe diem e soprattutto una visione più olistica della vita. Canta l'amore e "anche se l'ideale romantico è cambiato vale sempre la pena raccontarlo, soprattutto ora che ha più sfaccettature". Lui che è stato artefice - come gli riconoscono i fan - di molte storie d'amore e addirittura di matrimoni. Si racconta nella videointervista a Il Mattino in cui, tra le altre cose, invita tutti a prendersi "cura della musica e ad ascoltarla senza pregiudizi".
 


 

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